voto
9.0
- Band:
OMEN - Durata: 00:36:35
- Disponibile dal: 01/11/1984
- Etichetta:
- Metal Blade Records
Scenari apocalittici, scie di sangue ed asce taglienti; è davvero difficile non catapultarsi in un’ambientazione battagliera al solo sguardo lanciato verso un artwork come quello di “Battle Cry”, disco di debutto degli Omen.
Quando fondò la band nel 1983, Kenny Powell probabilmente non si aspettava di destare subito interesse da parte del music business. Si trasferì da un piccolo paese dell’Oklahoma fino alla grande metropoli di Los Angeles con i suoi compagni di avventura e con la speranza di trovare un contratto discografico in quella che era all’epoca la capitale della musica. La connessione con Brian Slagel, fondatore della Metal Blade, arriva durante la sua breve militanza nei Savage Grace, band con la quale il discografico stava trattando un contratto. Ma Kenny ambiva ad essere più che un semplice musicista all’interno di una band che gli rifiutò la pubblicazione di un paio di suoi pezzi – “Battle Cry” e “Die By The Blade” – che poi divennero autentici anthem nel debutto del suo gruppo. E’ con la scoperta di J.D. Kimball che il destino degli Omen cambia radicalmente. Un cantante in grado di interpretare alla perfezione i brani scritti da Powell, con il quale nasce subito un’intesa cristallina anche in fase di songwriting. J.D. scrive infatti testi e linee vocali dando voce ai riff epici e combattivi composti dal chitarrista americano. Brian Slagel ricorda bene i due brani scritti da Kenny – che appunto dovevano entrare nell’esordio dei Savage Grace, salvo poi essere tagliati – e grazie a quelli offre alla band, che non aveva ancora suonato dal vivo neppure una volta, di entrare in studio per registrare subito un disco. Il gruppo lavora giorno e notte per comporre i restanti pezzi che andranno a forgiare un disco divenuto leggendario. Come produttore viene poi scelto un grande nome come Bill Metoyer, che collaborerà per anni con l’etichetta americana producendo band come Slayer, Flotsam And Jetsam, Fates Warning, Corrosion Of Conformity, Lizzy Borden ed Armored Saint.
Fin dagli esordi, il gruppo ha sempre seguito sonorità eroiche e battagliere diventando ben presto, assieme ai connazionali Manilla Road, Cirith Ungol e Manowar, tra i fondatori dell’US metal dalle tinte epiche.
Trentasei minuti di acciaio fumante senza alcuna intenzione di arrestarsi un attimo; gli Omen partono a testa bassa con il riff penetrante di “Death Rider”, brano che scorre con vigore spinto dal drumming deciso di Steve Wittig, confezionando tre minuti abbondanti di acciaio incandescente. Con il riff indiavolato di “The Axemen” si arriva subito ad uno dei pezzi simbolo del disco; le atmosfere battagliere colpiscono attraverso un refrain diretto, sanguinoso e cruento, con le chitarre che disegnano melodie ricche di pathos. A far la differenza anche l’ugola ruvida e risoluta del compianto J.D. Kimball, perfetta per interpretare le atmosfere aggressive e possenti di queste composizioni. I ritmi si alzano scorrendo sul terreno di battaglia senza mai voltarsi indietro durante “Last Rites”; il basso di Jody Henry risuona con ardore donando potenza ad un pezzo che si esalta grazie anche all’assolo di chitarra di Kenny Powell e ad un ottimo refrain. Ancora ritmi sostenuti con “Be My Wench”, che corre senza pietà lasciando dietro di sè solamente scie di sangue. Tocca all’epico incedere della titletrack conquistare con un coro massiccio tutto da cantare sguainando l’ascia di guerra. La ribelle “Prince Of Darkness” lascia i segni nei suoi due minuti e poco più di durata spinta da riff indiavolati che non cessano un momento ben coadiuvati dal cantato bellicoso del cantante americano che si ripresenta durante i ritmi agguerriti ed energici di “Die By The Blade” e “Bring Out The Beast”. E’ infine “In The Arena” a chiudere l’ascolto alzando il livello di epicità fino alle stelle. Bordate di metallo accompagnano linee vocali ricche di pathos che portano idealmente l’ascoltatore fin dentro l’arena a sudare lottando per la vita e la morte assieme ad altri gladiatori.
“Battle Cry” è un concentrato di heavy metal di stampo americano che per tutta la sua durata riesce a trasmettere vigore e passione, diventando per merito una colonna portante di questo genere. A seguito di questo infuocato esordio la band diede alle stampe altri due dischi di altissimo livello – in particolare “Warning Of Danger” del 1985, ma anche il successivo “The Curse” del 1986 – ma successivamente, colpa anche dell’abbandono al microfono di J.D. Kimball nel 1987, iniziarono le difficoltà per il gruppo di Kenny Powell, che è riuscito comunque a tenere duro e tutt’oggi continua a portare il nome degli Omen in giro per mondo riproponendo questi vecchi e intramontabili classici.
Come recitava un manifesto dell’epoca: “Stanchi di band che appaiono più fighe delle vostre stesse fidanzate? Abbiamo la risposta: Omen! Il true metal torna a L.A.!”.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM