Ospite de Le Iene, Villabanks ha recitato un monologo in cui ha parlato di definizione di genere e della difficoltà che ha avuto ad accettare il fatto di essere italiano, dopo aver vissuto per un po’ all’estero.
Pseudonimo di Vieri Igor Traxler, Villabanks ha infatti trascorso la sua giovinezza tra la Svizzera, la Francia, New York, Firenze e Milano.
“Da piccolo ho vissuto all’estero e quando sono tornato in Italia non parlavo bene la lingua. Mi è servito tempo per accettare il mio essere italiano e per essere accettato come tale. Definire la propria identità non è facile, ma ho capito che tutti siamo l’Italia, ognuno con la sua storia diversa”.
E, a questo proposito, il rapper ha parlato della diversità come valore aggiunto, perché “nelle differenze impariamo, ma purtroppo tanti miei coetanei giudicano anziché pensare. E sento dire cose omofobe, misogine e razziste, per poi aggiungere: ‘Sicuro è sbagliato, però l’ho sempre vista così’. Essere cresciuti in mezzo a certe idee però non è una giustificazione. E se ci siamo evoluti dalla scimmia è per usare il cervello, non per ripetere le certezze di qualcun altro”.
Villabanks ha infine parlato di una responsabilità collettiva, che consiste nell’avere idee nuove e “nell’aprire un dialogo con le generazioni precedenti sui nostri valori, anziché accettare i loro, spesso sbagliati, in cambio di approvazione“.
Tutto questo per una ragione molto semplice. Di fatto, “così ci snaturiamo. E si blocca l’evoluzione della società e del pensiero“. Ma “la società, quella che passiamo il tempo a criticare, siamo noi. Sei tu e sono io. E solo insieme possiamo costruire la nostra nuova cultura: inclusiva, innovativa e sostenibile“.