
voto
7.5
- Band:
VITRIOL (USA) - Durata: 00:47:20
- Disponibile dal: 26/01/2024
- Etichetta:
- Century Media Records
Streaming non ancora disponibile
Con “Suffer & Become” torna ad alzarsi il sipario sulla carriera dei Vitriol, una delle formazioni più ambiziose del panorama extreme metal odierno. L’obiettivo di questo secondo full-length, espresso in un nuovo monumentale blocco di dieci tracce per quasi cinquanta minuti di musica, è il tentativo di consolidare un percorso che negli ultimi anni, nonostante le limitazioni ad un certo punto imposte dalla pandemia, ha provato a spiccare il volo, grazie a in primis a un debut album ben accolto da pubblico e critica (“To Bathe from the Throat of Cowardice”, 2019) e da lunghi tour sostenuti a supporto di realtà del calibro di Morbid Angel, Cattle Decapitation e Krisiun.
La nuova fatica del quartetto statunitense è un disco pieno, a tratti imprevedibile, dall’ascolto non facile, saturo di spunti parossistici e di spericolati congegni death-black metal, il quale merita decisamente un livello di attenzione superiore a quella che il gruppo di Portland si sia finora guadagnato. A un primo impatto, “Suffer & Become” può infatti essere considerato l’opera meno convenzionale dei ragazzi: un collage di songwriting audace e decisamente intenso, un esasperato intreccio di riff che fortunatamente viene supportato da una competenza musicale più avanzata e da una padronanza strumentale che riesce ad avvolgere la proposta di una componente onesta e concreta.
La tendenza a strafare ormai tipica della band emerge ancora in qualche passaggio particolarmente azzardato, al limite del caotico, ma, nel complesso, l’album appare più ordinato e scorrevole del debut, nonostante si basi appunto su un approccio estremamente violento e su una gamma di influenze un po’ più ampia che in passato.
Le tracce sembrano legate da un sentimento di ossessione maniacale, espresso nei cambi repentini di registro e di tempo, nei lancinanti interventi della chitarra solista e nella consistenza distorta e cupa del suono, che in alcuni passaggi flirta con ambientazioni industrial.
Ancora una volta, le fondamenta del sound sono riconducibili a un death metal sfrenato accostabile a certi Hate Eternal, tuttavia questa volta emerge anche un più distinto elemento black metal, alfiere di arie sinistre e di un velo di melodia che disorienta e ammalia contestualmente. Evidentemente, il quartetto ha ascoltato più sonorità ‘nere’ nel corso della lavorazione di “Suffer & Become”, tanto che certi frangenti arrivano a ricordare realtà come Marduk e Funeral Mist, anche se in un contesto ben più saturo e muscolare. Un episodio come “The Isolating Lie of Learning Another” si apre persino con un riff degno degli Inquisition, prima di svilupparsi su coordinate più familiari.
Il punto debole del disco, invece, è senza dubbio la sua lunghezza, rea di spogliare l’album della sua potenziale immediatezza e di renderlo, a tratti, un pochino pesante da digerire. Una tale intensità renderebbe meglio se riversata in un minutaggio un filo più contenuto.
Le varie tracce, tuttavia, in quest’occasione pulsano di un sentimento di personalità maggiormente singolare, tanto da riuscire a sorreggere con più efficacia il filo narrativo dell’opera. Qualche riff più groovy e orecchiabile aiuta il materiale a guadagnare qualcosa a livello di brio, con il sottofondo rumoristico che ora trova anche il modo di incorporare soluzioni più rotonde e ‘facili’.
Si arriva dunque al termine dell’ascolto provati ma appagati, consapevoli che il tipico, frenetico, viaggio esplorativo dei Vitriol questa volta abbia condotto alla scoperta di soluzioni più avvincenti, proiettate verso un futuro che sa di maggiore maturità e piena consapevolezza delle proprie capacità.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM