voto
6.5
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Come assodato dalle dichiarazioni di Tom G. Warror, gli Hellhammer “non torneranno mai e non saranno mai riformati”, e sicuramente la scomparsa di Martin Eric Ain ha messo un chiodo definitive sulla bara della band.
L’eredità degli Hellhammer è però troppo forte, così come il piacere di ridare vita a brani che hanno segnato la vita del genietto svizzero, e quindi, nel 2018, Tom si è inventato questo omaggio, con cui è andato a calcare palchi selezionati di tutto il mondo; talvolta dando forma a serate celebrative della sua intera carriera, con un set dedicato agli Hellhammer, appunto, e un altro a Celtic Frost e Triptykon.
Questo disco raccoglie registrazioni da tre diverse esibizioni dal vivo di quest’anno (Hell’s Heroes Festival a Houston, Dark Easter Metal Meeting di Monaco e quella al SWR Barroselas Metal Fest in Portogallo) e offre una dozzina di brani immortali della prima, seminale band di Tom.
Ecco, cosa dire dei brani? Se gli Hellhammer, al tempo della loro breve esistenza, non hanno mai fatto breccia nel cuore della critica e sicuramente non sono stati baciati dal successo di pubblico in termini di vendite, è indiscutibile il loro valore iconico e lo stato di culto raggiunto a seguire, quindi dovunque si caschi in quella manciata di canzoni scritte in un paio d’anni, si casca bene; in particolare ora che, dopo quattro decadi, la produzione e la capacità tecnica possono dare la giusta resa a questa dozzina di atrocità in musica.
Possiamo giusto segnalare il divertente coro di “Uh! Uh!” che accompagna il finale di “Maniac”, cui Tom risponde quasi con timidezza, pur conscio di aver imposto alle orecchie di milioni di metallari un iconico intercalare, e il finale affidato, prevedibilmente, a “Triumph Of Death”: una traccia che, pur nell’ingenuità dei vent’anni – dell’epoca – mostra già quella propensione verso costruzioni astruse, evocative, ammantate di oscura eternità.
La domanda spontanea potrebbe essere se ci fosse bisogno di una testimonianza live di una band morta, sepolta e riesumata per puro affetto, anche all’insegna di diversi cambi di formazione in poco meno di cinque anni. La risposta è probabilmente negativa in termini assoluti, ma se siete fan di questo vero e proprio mito, e magari non siete riusciti ad andare a vedere uno dei loro show, fate pure un regalo alle vostre orecchie.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM