
voto
7.5
- Band:
TEMIC - Durata: 00:58:47
- Disponibile dal: 17/11/2023
- Etichetta:
- Season Of Mist
I Temic sono un nuovissimo supergruppo nato dall’incontro di due talentuosi musicisti: parliamo di Diego Tejeida, ex-tastierista degli Haken, e il chitarrista Eric Gillette, già noto per il suo contributo nella Neal Morse Band. I due avevano lavorato già assieme, al fianco di Mike Portnoy e dei suoi Shattered Fortress, e questo primo incontro aveva creato una tale alchimia tra i due da far nascere in entrambi il desiderio di realizzare qualcosa assieme. Desiderio che, oggi, si concretizza con la nascita dei Temic, che si completano con Simen Sandnes alla batteria e Fredrik Bergersen alla voce.
Visto il background dei suoi componenti, non stupisce sentire i Temic cimentarsi in un progressive metal moderno, intricato e malinconico, che deve tanto agli Haken, senza dubbio, ma anche ai vecchi Leprous, per arrivare poi a Devin Townsend, Soen o i Gojira meno estremi.
La formula prevede una partitura strumentale stratificata e contorta, con cambi di tempo, riff ad incastro, una buona dose di elettronica ad opera di Tejeida, il tutto ammantato da un’atmosfera solenne e languida, sottolineata dal timbro mellifluo di Bergersen. Ne è perfetta rappresentazione la copertina, con le sue linee simmetriche, geometriche, labirintiche e la sua scala di grigi, drammatica e desolata.
Si tratta di un mix rischioso, che potrebbe affascinare quanto respingere l’ascoltatore, ma i Temic sono abili in quello che fanno e l’ascolto di “Terror Management Theory” funziona molto bene, pur avendo ancora margini di maturazione e di crescita.
Da un punto di vista esecutivo e strumentale, la band è ineccepibile e basta ascoltare un brano come “Friendly Fire” per rendersi conto di avere a che fare con dei fuoriclasse. Meno netta, invece è la prova vocale di Bergersen: di fronte ad una trama musicale così sfaccettata, è importante che ci sia una linea vocale altrettanto forte, un appiglio melodico centrale che possa essere il faro attorno cui ruotano le composizioni. In questo gli Haken, ad esempio, sono dei maestri: Ross Jennings, grazie al suo talento e all’esperienza, riesce sempre a brillare senza dover necessariamente puntare sul virtuosismo canoro. Fredrik Bergersen è un cantante di buonissimo livello, ma non in tutte le composizioni è riuscito a trovare questa freschezza melodica capace di fare la differenza. Quando ci riesce, come nel caso di “Count Your Losses”, il risultato è eccellente, mentre in altre occasioni diventa più difficile restare incollati alle canzoni dei Temic. Non a caso, un brano come “Mothallah”, con quella sua componente corale, risplende di una luce particolarmente brillante, che ci fa sperare molto bene per il futuro della band.
“Terror Management Theory” è, insomma, un debutto di valore, che conferma l’ottimo fiuto di un’etichetta come la Season Of Mist. La consapevolezza che questa band abbia tutte le potenzialità per riuscire a fare anche meglio di così non può che rendere ancora più smaniosa l’attesa di un secondo capitolo, che speriamo non si faccia attendere.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM