Ormai viene quasi naturale a Suzanne Ciani invitare di volta in volta nel suo meraviglioso studio a Bolinas, con tanto di vista sul Pacifico, nuove leve dell’elettronica contemporanea. Dopo Kaitlyn Aurelia Smith, a interagire con la storica musicista americana è Jonathan Fitoussi. Il musicista parigino si è infatti ritrovato per un certo periodo di tempo a stretto contatto con la Ciani e i suoi sintetizzatori Buchla, Moog ed Ems, per dar vita a “Golden Apples Of The Sun”, album da otto movimenti che riprende i canoni stilistici della Berlin school, con passaggi evocativi che richiamano le onde del mare, come da perfetta consuetudine della Ciani.
Dunque risacche campionate che si incrociano a reiterati flussi elettronici in uno zigzagare che è spesso anche un delicato crescendo, vedi i sei minuti di “Time Lapse”, piccola suite che sembra uscita da un disco dei Tangerine Dream. Non mancano poi passaggi estatici, rimbalzi magnetici e gocce di mera progressive electronic (“Pinwheel”), a tratti anche un po’ di new age e altrove, invece, elettronica naif, utile quanto basta per evacuare anima e corpo dal tran tran quotidiano. “Oceanium” è a sua volta nomen omen di un approccio simultaneo organizzato per disperdere il suono dentro un oceano di bagliori a intermittenza. Perché “Golden Apples of the Sun” racchiude in fondo l’esigenza naturale di fluttuare via, lontanissimo, verso atolli immaginari, elaborati passo dopo passo e con grazia reciproca dall’inedita coppia.
In questa gradevole immersione, non mancano di certo momenti più obliqui, come il ritmo sincopato di “Rainbow Sequence”, che punta a inscenare un’ansiosa fuga terzomondista in territori alieni, così come soste ambient (“Sonar”) e chiose più o meno spiritate (“Spirit Rock”).
Per gli amanti inconsolabili dell’elettronica progressiva dei bei tempi, “Golden Apples Of The Sun” può essere un momentaneo toccasana. Il che non è comunque mai poco.
28/11/2023
Antonio Santini for SANREMO.FM