voto
7.0
- Band:
RECEIVER - Durata: 00:47:41
- Disponibile dal: 10/11/2023
- Etichetta:
- Gates Of Hell Records
Si può tranquillamente dire che, viste le storie di nazioni e popoli, c’è chi l’epicità ce l’ha nel sangue, edd è forse proprio il caso dei ciprioti Receiver, giunti alla prima prova in studio dopo sei anni di concerti underground (tra cui quello in apertura del festival greco Up The Hammers, tra quelli di ‘culto’ per gli appassionati del genere).
Il quintetto sembra essere spuntato fuori da una cameretta sospesa nel tempo e nello spazio con poster dei Riot e degli Omen sulle pareti, capitanato dalla bravissima Nikoletta Kypranou che trascina sin dalle prime note di “Unite” l’ascoltatore in una serie di epiche battaglie contro orde di nemici terrificanti. La forza di questa band non sta solo nella voce della cantante, ma anche nell’intreccio di riff di maideniana memoria portato da Andreas Kyriacou e Charalambos Vassiliou nelle canzoni, mai troppo banale e nemmeno di contorno, come dimostra l’ascolto di “Trespasser” o della hit “Raiders Of The Night”, capace di portarci in territori NWOBHM, particolarmente spingendo sulla lezione dei Saxon.
Come si fa, poi, a non volere bene a una band che nel proprio disco d’esordio inserisce una cover di un pezzo del videogame “Golden Axe”? Se la stima per questi ragazzi era già alta, decolla sia con “Wilderness” che con “Arrow”, che nel suo incedere marziale manowariano è solo l’anticipo della traccia che da il nome al disco, ultimo pezzo ufficiale del lavoro in studio, cui fa seguito “Prowess And Decay” come bonus track della versione fisica CD.
La cosa divertente è la quantità di influenze chiaramente riconoscibili mano a mano che andiamo a analizzare i pezzi: oltre le band citate sopra, si sentono echi di Savatage in alcune delle parti più corali, i Manilla Road quando si tratta di affilare asce e spade e andare all’assalto e molto, molto altro ancora, in un minuzioso lavoro di stratificazione che trova il suo apice nelle armonie prodotte dai due chitarristi.
Ciliegina sulla torta, una produzione davvero meritevole di lode, in grado di non pigiare troppo sull’effetto ‘vecchia scuola’ ma di caratterizzare invece il lavoro come fosse un vero e proprio poema epic metal scavato nella roccia, senza enfatizzare troppo i bassi ed evitando appositamente di comprimere le altissime note che la cantante riesce a raggiungere.
Non possiamo scrivere che siamo di fronte ai nuovi Visigoth, principalmente per il riciclo dei riff – unico punto davvero debole dell’album – ma poco ci manca: i Receiver hanno un sacco di energia da vendere e la grinta giusta per scrivere dischi dal tiro interessante.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM