PAGELLE NUOVI SINGOLI del 10 novembre a cura del critico musicale di All Music Italia, Fabio Fiume.
Ed eccole qui, anche oggi pronte le nuove pagelle. Ci sono state diverse cose ascoltate che avrei preferito non ascoltare ma tant’è. Fortunatamente anche questa settimana c’è qualcosa di bello fra le nuove produzioni, distinguendo proprio il concetto di buono dal punto di vista artistico e di buono dal punto vista promozionale.
Le due cose non viaggiano sempre a braccetto, ma non è cosa negativa, anzi spesso è proprio giusto così. Ecco a voi quel che penso ed a voi decidere quel “buono” per quale ragione l’ho dato.
NOTA
Vi ricordiamo che i voti delle pagelle di Fabio che trovate alla fine delle mini recensioni non mettono in competizione fra loro gli artisti, essi sono infatti assegnati alla canzone in base alla carriera dell’artista che la propone.
Andando avanti nell’articolo si arriva a scoprire la Golden song della settimana. Ricordiamo inoltre che il “senza voto” non è un voto di carattere positivo o negativo ma variabile e spiegato nella recensione stessa.
Clicca in basso su continua per la prima parte delle pagelle nuovi singoli del 10 novembre.
PAGELLE NUOVI SINGOLI 10 novembre 2023
Dani Faiv – Di Natale
Noiosa e particolarmente inutile dal punto di vista dell’archivio. Cioè è un brano che non smuove ricordi, non tieni li perché comunque fa “canzone del periodo”. E’ proprio qualcosa di fine a se stessa. Una canzone deve avere la capacità di diventare di chi l’ascolta mentre questa è di Faiv e resta solo sua.
Tre
⭐⭐⭐
Anna e L’appartamento – Assedio
Strofe ansiolitiche nella maniera di fraseggiarle ed inciso scialbo, che si snocciola sulla ripetizione del titolo, che poi, nella seconda ripetizione si veste dello stesso abito disegnato dalla stilista ansia. Peccato perché ad esempio l’arrangiamento corale in divenire è di buona fattura, così come il bridge, la preparazione all’inciso. Bisogna lavorare un po’ più sull’ampliare il registro vocale, perché un pezzo tutto tenuto sugli “ultrasuoni” diventa insopportabile da ascoltare mezza volta di più.
Quattro
⭐⭐⭐⭐
Mandorla – Versami il latte
Brano troppo poco originale nella maniera proprio di proporlo che ricorda da vicino Ariete anche se più intonata. La propensione ad essere incolore è una moda da cercare di scardinare. Il tutto si gioca comunque su due note messe in croce ed una tendenza a cantilenare che sgonfia l’attenzione di chi ascolta. Infatti mi sono impigrito.
Quattro
⭐⭐⭐⭐
Eugenio Sournia – Dignità
Un po’ canzone di protesta, un po’ racconto ribelle ed elettrico della ricerca di un proprio spazio di conforto, che sia un luogo dove trovare dignità in un mondo dove c’è chi fa gara per qualsiasi cosa, persino a chi sputa più lontano. Il discorso musicale, ma anche interpretativo a dire il vero, prende tanto dal passato anche se proprio questo tipo di passato oggi è così astruso da sembrare nuovo.
Potrebbe far strada in un mondo live ma il potenziale radiofonico, nonché promozionale, è davvero scarsino ed il motivo non è il non essere alla moda, il che in certi casi sarebbe cosa si gradita, ma di risultare completamente anacronistico.
Quattro
⭐⭐⭐⭐
Jacopo Ratini – Il mestiere di scrivere
Tante volte ho celebrato Jacopo come autore efficiente e sottolineato quanto a mio avviso gli tornasse troppo poco sia come autore appunto che come artista. Tutto questo lo confermo anche se devo dire che questo brano mi ha lasciato stranamente davvero indifferente. Scorre, passa e va senza lasciare niente dentro. In più il piano che puntella le strofe ha troppa assonanza con un brano internazionale di cui non mi sovviene il titolo così su due piedi, ma parliamo di un pezzo famoso.
Di certo l’artista voleva omaggiare il mestiere dell’autore, di chi ha esigenza attraverso le parole di raccontare e raccontarsi, ma è anche vero che, rispetto ai suoi standard, l’inciso del brano non incide abbastanza, si aggroviglia su un gioco di parole piuttosto vacuo.
Quattro 1/2
⭐⭐⭐⭐✨
Tropea – Discoteca
Linea melodica che poteva essere sfruttata meglio. I Tropea scelgono invece di lavorare in sottrazione dal punto di vista interpretativo per un pezzo che ha una buona base, con diverse uscite intelligenti che la rendono curiosa. Quel che non è curioso è il fare noioso del cantato che non viaggia paritariamente rispetto al lavoro musicale. E’ come se si viaggiasse su due binari paralleli che non s’incontrano. Vanno nella stessa direzione, ma chi ha comprato il biglietto per il treno che sta su quello della musica fa un viaggio divertente, chi invece su quello della voce, sbadiglia.
Cinque ( praticamente sette alla base ed arrangiamento, tre al cantato )
⭐⭐⭐⭐⭐
Caffellatte – Fintadiniente
Avrei eliminato questo effetto ovattante sulla voce che non permette di percepirne precisamente il colore. Anzi, peggio! Quando questo viene in qualche momento fuori, ti domandi il perché si siano fatte delle scelte, che sono sempre negative soprattutto per voci che devono ancora farsi conoscere.
Il brano è scorrevole anche se la parte musicale resta praticamente in sottofondo rispetto a quella vocale. Ecco, forse il giusto passaggio sarebbe stato liberare la voce dall’effetto ed integrarla maggiormente nella base però potenziata. Si liberino le corde vocali! Prima o poi ce la faremo.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐✨
Cliccate in basso su continua per la seconda parte delle pagelle nuovi singoli del 10 novembre.
Ivan Granatino & Fabrizio Corona – Tikitaka
Abbiamo visto praticamente ovunque Corona in questi ultimi mesi e adesso lo troviamo anche in musica al fianco del cantautore campano che racconta proprio quel mondo, quel vaso di pandora che Fabrizio ha scoperchiato in tv. Chiaramente Ivan allarga il tiro e generalizza sulla vera malattia che è l’essere prigioniero del gioco, che è qualcosa che è capace d’ammazzare le “persone qualunque”, ma diventa addirittura cosa assurda se ad ammalarsene sono persone che fanno già una bella vita, un lavoro da sogno e sono pagate a suon di quattrini.
La ludopatia non risparmia nessuno, come qualsiasi altro virus e l’unico vaccino è l’intelligenza di riuscire a stare lontani da certe situazioni. Ed alla fine Corona è solo una presenza iniziale, una sorta di voce al telefono che lancia lo scoop e per Ivan un gancio importante per far parlare del brano l’inserirlo nei crediti.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Urano – Non dormo
Rap alla vecchia maniera come stile ma che si confonde con il presente attraverso la durata brevissima. Tuttavia il brano sembra completarsi senza bisogni di aggiunte ulteriori, risultando completo. Si parla della ricerca del proprio star bene, del proprio giardino felice, ma che è alla fine frutto di un percorso, di un gioco che è la vita. Accettabile.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Marcella – Tacchi a spillo
E’ una Marcella che gioca su ritmi dance, intesa proprio come dancefloor. L’inciso è lasciato ad un “lalalala” ripetibile da chiunque, per raccontare metaforicamente quanto il vivere quotidiano sia uno stare in equilibrio, proprio come una donna sa stare su vertiginosi tacchi a spillo. Non ci sono evoluzioni vocali rimembrabili qui; l’artista sicula si è divertita a mostrare un lato inedito in cui racconta e sta sul tempo senza potersi appoggiare su allunghi vocali o armonizzazioni particolari.
Non è la Marcella che ti aspetti e non è detto che ti piaccia. E’ però una Marcella nuova e la cosa per un’artista con oltre 50 anni di carriera sulle spalle non è certo cosa da poco.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
Gaia – Tokyo
In questo nuovo pezzo Gaia mette da parte tutta la sua matrice brasiliana e si concede ad un pop elettronico decisamente più europeo. Sebbene l’arrangiamento del pezzo non la contraddistingue come in situazioni passate, facendo lampeggiare fortemente la freccia che conduce al mondo stilistico di Dua Lipa, c’è da dire che il suo modo d’interpretare la scolla completamente da qualsiasi assonanza invece nostrana. Non somiglia a nessun’altra ne come timbro vocale, ne nel modo di stare sul tempo.
Il pezzo c’è ma, attenzione, poteva essere sicuramente reso più vario con uno special, che avrebbe dato un senso di completezza maggiore. Cerchiamo di fuggire via da questa cosa dei due minuti e mezzo, massimo due e tre quarti, per favore.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Grazia Di Michele & Giovanni Nuti – Piccole e grandi cose di te
Brano inedito dal progetto in cui i due cantautori hanno deciso di riscoprire Luigi Tenco e Dalida, reinterpretandoli. Questo è il primo di due inediti in cui i due invece hanno immaginato la storia fra i due, ricostruito l’intimità che c’era fra loro, nella storia d’amore che poi la tragica fine di entrambi ha consegnato alla storia. Bellissima l’ultima frase di un brano lasciato volutamente piano, voce, un violino ad accompagnare e poco altro, in cui si recita “avremo mai una casa o un’ultima scusa“. Vivi qualcosa che per età non hai vissuto.
“Inutile” ovviamente dal punto di vista radiofonico, ma specchio perfetto per spiegare un lavoro che è un omaggio, un racconto, una storia da raccontare alle nuove generazioni. Difficile che ne possano essere attratte, visto ciò che ascoltano, ma tentare d’educare al bello non può essere mai sbagliato.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
Giusy Ferreri – Il meglio di te
Ballata ispirata ed interpretata con classe, tenendosi in una modalità intima e confidenziale, senza eccessive spinte se non nel momento in cui il brano oggettivamente cresce. L’artista lombarda è qui riuscita anche a non cercare fioriture della voce che a volte sono apparse forzate; effettivamente la canzone non ne aveva bisogno. Bella la chiusura rock orchestrale, che è piena di echi che aprono ai pensieri, ognuno i suoi. Buono.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
E veniamo alla Golden Song della settimana…
Blanco – Bruciasse il cielo
Ci sono sentori fortissimi di anni 60, forse addirittura dei primi 60, quelli di Tony Dallara, Joe Sentieri e quelli che si definivano gli urlatori. Anche lo scandire l’inciso dividendolo in sillabe richiama quel periodo li. Il tutto è chiaramente lavoratissimo con effetti sulla voce e sinceramente inizio a sperare che Blanchito venga fuori da questa moda, che ha anche contribuito a potenziare, perché la è sempre forte il sentore che lui sappia cantare anche senza questi artifici.
Potrebbe far storcere qualche naso, soprattutto alla porzione di pubblico che lo ama più tirato, più up nel tempo. Però non si può ignorare l’identità melodica con cui l’artista riesce sempre a farcire le sue proposte, che lo rendono semplicemente diverso dalla massa, distinguibile. Mica è poco? E a me continua ad essere uno dei pochi, se non pochissimi di questa generazione di artisti, a piacermi.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Appuntamento a settimana prossima con le pagelle nuovi singoli.
L’articolo Pagelle singoli del 10 novembre: Blanco tira fuori la melodia e mette a segno il colpo, Dani Faiv canta per se stesso proviene da All Music Italia.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM