voto
7.0
- Band:
KRIEGSZITTERN - Durata: 00:33:00
- Disponibile dal: 01/12/2023
- Etichetta:
- Fucking Kill Records
Spotify non ancora disponibile
Apple Music non ancora disponibile
Tedeschi della zona della Ruhr, ma tutto sommato inglesi nel suono. Evidentemente ci sono dei punti di contatto tra l’ambiente grigio e profondamente industrializzato dei sobborghi di Essen e quello delle midlands britanniche, le cui periferie sono strettamente intrecciate con la storia dell’industrializzazione e testimoni delle trasformazioni economiche avvenute nel corso dei secoli. Le fabbriche, i magazzini e le officine disseminati nei sobborghi di città come Birmingham o appunto Essen sono testimonianze visive della rivoluzione industriale. Le ciminiere che svettano nel cielo raccontano storie di produzione e lavoro, riflettendo un’epoca in cui queste regioni erano al centro dell’attività manifatturiera.
La scena crust/anarcho-punk britannica in cui gruppi come Bolt Thrower o Deviated Instinct hanno mosso i primi passi è stata sempre caratterizzata da una forte attitudine anarchica e da un impegno politico radicato nelle ideologie punk. Molte di queste band avevano legami con movimenti anarchici e anti-autoritari, e la loro musica rifletteva di conseguenza una ribellione contro le strutture di potere esistenti.
Una band come i Kriegszittern sembra rifarsi parecchio a questo immaginario, pur abbracciando un suono nettamente death metal, appunto alla maniera dei primi Bolt Thrower. Il mix di corposità (death) metal, mood bellicoso e spirito punk emerge con decisione dai solchi di questo “Flamethrower”, secondo full-length di una carriera iniziata nel 2015 e sin qui rimasta fieramente underground.
Gli otto pezzi della raccolta (tra cui si fa notare anche una cover di “Warmachine” degli Axegrinder) si muovono costantemente fra accelerazioni, strappi e rallentamenti fumosi, nei quali i tempi si allungano per favorire l’inserimento di riffoni poderosi ed essenziali, in cui l’interpretazione sfrontata della band diventa parte determinante della loro riuscita. In un paio di episodi sembra che il gruppo si stia per lanciare a tutti gli effetti in una cover di “World Eater”, ma il tributo più sfacciato per fortuna ha vita breve: nella maggior parte dei casi, il quartetto teutonico ci mette del suo e imposta una propria versione di un death metal fosco e cadenzato che abbia quadratura, atmosfera e anche una certa, vaghissima, orecchiabilità. Lo spiccato groove e la rincorsa verso un tono basso e caliginoso agisce qui come un elemento di ancoraggio, aggiungendo ulteriore profondità e pesantezza alla struttura musicale. La sezione ritmica dà come prevedibile il meglio nei momenti più marziali e martellanti, creando un’atmosfera di battaglia sonora che si sposa perfettamente con i temi evocati dalla copertina e dai titoli.
Anche il dono della sintesi, in questa circostanza, risulta una bella qualità, tanto che “Flamethrower” si fa ascoltare con gusto, riuscendo ad evidenziare i lati migliori della proposta dei Kriegszittern senza venire a noia.
Una bella prova, insomma, che certamente acquisterà una marcia in più nel contesto live, come del resto avviene nel caso di realtà affini come Swordwielder, Cancer Spreading e simili.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM