La vita come una telenovela. Correva il 2002 quando “This Is Me… Then”, terzo album in carriera, confermava Jennifer Lopez come la sensazione del momento, capace di farsi strada nell’industria dell’intrattenimento a furia di esagitati singoli scuotichiappe, avventure cinematografiche, trascinanti performance di ballo e tonnellate di gossip. E in quanto a gossip, quell’album in particolare offriva un succoso retroscena: era stato ispirato dalla burrascosa e sfortunata relazione col celebre attore Ben Affleck, peraltro intrattenuta quando Jennifer era ancora sposata con uno dei suoi ballerini, Cris Judd. Difficile far comprendere a parole l’opprimente magnitudine della questione a chi non c’era, ma fidatevi: per un periodo almeno, ai “Bennifer” non si scappava neanche volendolo.
Vent’anni e un totale di quattro matrimoni più tardi, Jennifer & Ben si sono ritrovati assieme, entrambi adulti e arricchiti dall’esperienza, e stavolta sono giunti all’altare nel tripudio generale, completando idealmente una narrativa troppo perfetta per rimanersene privata. Ecco quindi “This Is Me… Now”, che non è solo un album col quale promuovere il nuovo tour, ma anche la colonna sonora di un bizzarro musical/docufilm fanta-autobiografico diretto da Dave Meyers, che la stessa Jennifer, oggi artista indipendente, ha finanziato di tasca propria per un budget di 20 milioni di dollari. È la solita storia: una donna forte e testarda ma indecisa e inguaribilmente romantica, che lavora sodo e non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno, ma, in fondo, è pur sempre alla disperata ricerca del grande Amore.
Alla premiere del film, avvenuta in concomitanza con l’uscita dell’album di fronte a una frotta di amici, giornalisti e celebrità, Jennifer ha calcato il palco con la navigata professionalità di chi ormai ha fatto di Hollywood il proprio personale orticello di casa.
Ma una volta esaurita questa narrativa a lieto fine, cosa rimane da dire sul nudo ascolto di “This Is Me… Now”? Poco, purtroppo. Vero è che JLo non ha mai ottenuto grande responso critico, talvolta anche ingiustamente se pensiamo almeno alla manciata d’irresistibili singoli che costella la prima parte della sua discografia, ma il nuovo album sembra far di tutto per non invertire tale tendenza. Tra blande ballate pop adornate da violini e spruzzatine di sonorità latine, produzioni r&b e hip-hop anni Duemila, e una serie di testi particolarmente scontati anche per gli standard del genere, “This Is Me… Now” fallisce proprio quando tenta di presentarsi come ascolto adulto e introspettivo.
Basti la title track che apre il disco: un’osservazione sul ruolo della madre e sul desiderio di voler cambiare le regole del proprio destino, condotta però snocciolando una sconfortante serie di cliché che ne azzerano ogni pathos. Che siano quindi i timidi tepori amorosi di “To Be Yours” e “Mad In Love”, il melodramma acustico di “Broken Like Me”, lo sfogo emotivo di “This Time Around”, o l’avventura on the road di “Midnight Trip To Vegas”, l’album scorre come una commedia romantica piena di luoghi comuni. Ma la protagonista, interprete pertinente ma mai davvero espressiva oltre una serie di trucchetti da recitazione, non riesce a donare lo spessore necessario per reggere il solo ascolto senza supporto visivo.
Ma anche questo fa parte del brand-Lopez; immancabili, infatti, i soliti commenti su quanto l’autrice sia ancora in splendida forma fisica a cinquant’anni avanzati. Eccola quindi passeggiare in bikini nel video della versione remix del singolo di lancio “Can’t Get Enough” con la rapper Latto, un solare disco-funk che interpola il classico caraibico “I’m Still In Love With You” di Alton Ellis per fornire un raro momento di svago grazie all’unica arma impiegabile su progetti del genere: l’ironia.
Ed è proprio questo che delude adesso, la quasi totale mancanza di quel sano divertimento che aveva reso Jennifer una sorta di animatrice sexy e caciarona ma spigliata al punto giusto per sopperire alla mancanza di buon gusto con la simpatia – la ricordiamo ancora carichissima al Super Bowl con Shakira. Non aiutano manco le scelte produttive; se il mercato discografico latino nell’ultimo ventennio è esploso in tutto il mondo, in parte anche grazie al lavoro della stessa Lopez, “This Is Me… Now” suona ancora fermo ai Duemila, non per specifico gusto vintage ma per mancanza d’aria buona e voglia di dire qualcosa di diverso. Jennifer Lopez, insomma, ha commesso il crimine peggiore nel mondo del pop: quello di annoiare.
19/02/2024
Antonio Santini for SANREMO.FM