Esce oggi – venerdì 17 novembre -su tutte le piattaforme digitali il primo disco solista di Marcos, musicista e autore, già noto per il suo ruolo in diverse formazioni (Seven Jay, Laika Vendetta, Hoka Hey). Questo EP dal titolo “Gradi di libertà“, è un disco personale, sentito e stratificato di influenze che partono dall’alternative rock, un nuovo capitolo e un nuovo inizio per l’italo brasiliano Marcos Cortellazzo, che nel titolo richiama un concetto di Statistica, intesa come scienza. Il gioco del Tris spiega infatti al meglio i gradi di libertà: ogni casella vuota rappresenta una “libertà” e a mano a mano che viene presa una scelta (X/O), le possibilità per l’avversario si riducono. Nel gioco, chi ci sfida crea dei vincoli tramite le sue scelte, lasciando a noi sempre meno spazio di movimento. Questo accade anche nella vita!
Noi volevamo conoscere meglio Marcos e siamo partiti come sempre dai suoi 5 brani preferiti.
SEMISONIC – Closing Time
Per la tenerezza. Era il 1998 ed alle Messaggerie Musicali di Milano, scelsi di comprare il disco di Lenny Kravitz “5”, anziché quello dei Semisonic. Ricordo di averci messo parecchio a scegliere, un colosso… contro una mezza meteora. Felice della mia scelta di allora, eppure, questo brano mi frulla ancora in testa. Bella la frase “every new beginning comes from some other beginning’s end”. Una canzone leggera e orecchiabile, non indimenticabile, diciamo una canzonetta…che tuttavia, dal punto di vista della produzione musicale, mi ricorda come a volte la semplicità delle scelte vince.
KEANE – Everybody’s Changing
Per la qualità sonora. La canzone, a mio parere, che ha tra i migliori suoni mai sentiti. Quando ascolto musica mi soffermo anche a ragionare sulle scelte di produzione e mix, visto che poi posso tradurre queste cose anche nei miei brani. Questa canzone, è tra quelle che ascolto quando voglio “rifarmi le orecchie” con dei suoni che funzionano veramente bene. In ogni cassa da cui esce, mi suona sempre benissimo.
IL TEATRO DEGLI ORRORI – Martino
Per lo stile. Mi manca una band come loro, mi ricordano il periodo in cui suonavo con i Laika Vendetta. Sia per i temi, che per la varietà sonora, il Teatro per me ha pochi eguali nel panorama italiano rock dell’ultima decade. In questa canzone, la frase che avrei voluto scrivere io “il mio cuore non è abbastanza grande, per sopportare tutte le sue periferie”.
FRANCO BATTIATO – Segnali di vita
Per i significati. Mi sono tuffato in Battiato tardi rispetto ad altri, con i miei tempi. Il testo di questo brano tocca la personalità, il cosmo e le mutazioni che avvengono con il tempo. Condensa elementi che mi incuriosiscono sempre. Mano a mano che lo approfondisco, Battiato riesce a darmi nuovi ingredienti su cui poggiare i miei pensieri.
LISTZ – Rapsodia ungherese no 2
Per astrarsi dal concreto. Solenne, folle, romantico, scherzoso, serio, leggero. Sia la musica che la vita di Listz, a mio parere, prefigurano la rockstar odierna. Leggendo la biografia di Piero Rattalino su Listz, mi avvicinai non solo alla sua musica ma anche al personaggio, che sento in ogni nota che ha scritto. Fa capire come la musica sia un vero e proprio linguaggio, trascende il tempo e diventa quello che sei tu dentro.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM