Esce oggi, l’11 gennaio 2024, il nuovo singolo del progetto Galapaghost, l’alter ego musicale del musicista e songwriter di Woodstock Casey Chandler, attualmente residente nelle valli sopra Torino, un progetto stratificato e complesso che, tra le altre cose, ha composto le musiche per “Il Ragazzo Invisibile” di Gabriele Salvatores e contribuito alla promozione della serie Netflix “Tredici“. Il nuovo brano, dal titolo “Trapeze” è stato scritto quasi tre anni fa, quando Casey viveva ancora in Colorado, (ed è un brano che ci introduce al mondo di “Peach Fuzz“, un nuovo disco in uscita quest’anno): una di quelle canzoni registrate mille volte, lasciata in sospeso e ripresa dopo l’acquisto di una chitarra nuova, una Godin stupenda.
Per conoscere meglio questo progetto complesso e denso di influenze, abbiamo chiesto a Casey quali fossero i suoi cinque brani preferiti.
Frightened Rabbit – Holy
Potrei ascoltare questa canzone all’infinito. La sua linea di basso e il ritmo della batteria sono incredibilmente ipnotici. I testi sono assolutamente geniali. La frase “Stop acting so holy, I know I’m full of holes” è così semplice, ma così profonda. Per me, Scott è stato il miglior autore di testi della mia generazione.
La scomparsa di Scott Hutchison è stata forse la perdita in ambito musicale che mi ha toccato più profondamente di ogni altra.
Radiohead – Let Down
Ci sono molte canzoni che mi emozionano fino alle lacrime, ma questa in particolare riesce a farmi piangere contemporaneamente per la gioia e la tristezza. I testi sono profondamente toccanti, e la musica è di una bellezza incantevole.
L’evoluzione graduale della canzone verso il crescendo finale, dove entrambe le tracce vocali di Thom si fondono in maniera impeccabile conducendo al ritornello conclusivo, rappresenta uno dei passaggi musicali più splendidi che abbia mai ascoltato.
Lucio Battisti – Pensieri e Parole
So che questa canzone è stata un grande successo in Italia e tutti la conoscono, ma la prima volta che l’ho sentita è stata dopo il mio primo tour in Italia, quando avevo circa 25 anni.
È stata la prima canzone italiana che ho ascoltato capace di emozionarmi profondamente. Si percepisce chiaramente il dolore nella voce di Battisti.
Sam Cooke – Bring It On Home To Me
Sam Cooke rimane il mio cantante soul preferito in assoluto e questa canzone ne è l’essenza perfetta.
Presenta armonie incantevoli, parti di pianoforte e di archi straordinarie. La amo fin da quando ero piccolo e per me conserva ancora un fascino senza tempo.
Paul Curreri – God Moves On The City
Questa è una canzone molto sconosciuta, a tal punto che non riesco nemmeno a trovarne il testo online. Non esiste traccia di esibizioni dal vivo in cui lui la suoni. Nel corso degli anni ho pensato di scrivergli e chiedergli il testo, ma non ho mai avuto il coraggio.
Questa canzone ha una qualità spettrale e inquietante, quindi forse è giusto che il testo rimanga un mistero, quasi come lo è Paul Curreri stesso.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM