Oggi più che mai, nel confusionario guazzabuglio dell’elettronica globale, non esiste un singolo filone considerabile al contempo sia prettamente nuovo che numericamente maggioritario. Cosa va davvero “di moda” tra gli ascoltatori più attenti, insomma? Post-club? Dubstep? PC-music? Hyperpop? Future garage? No, già tutto ampiamente digerito e rimodellato con una rapidità che ha dello spaventoso. Tra lo sviluppo di nuove tecnologie – incluse le temute intelligenze artificiali –, ripescaggi del passato, e l’imprendibile casualità degli algoritmi di TikTok, si può avere l’impressione di vivere in un presente continuo, dove disco music e glitch coesistono in un alienante frullato consequenziale di soundbites. Diventa quindi importante la figura del “curatore”, quella presenza in grado di ri-umanizzare la macchina impazzita e tradurre l’ascolto in qualcosa di avvincente ma pur sempre familiare – cosa che, per esempio, faceva Janet Jackson con l’r&b negli anni Novanta.
Nella fremente scena elettronica underground londinese, al momento, abbiamo George Riley: autrice attenta e pertinente, dotata di una voce al burro affumicato con la quale catturare e impacchettare a dovere gli attuali movimenti del dancefloor senza annegarci dentro. Se il mini-album “Running In Waves”, uscito giusto un anno fa, cel’aveva già presentata come penna in grado di modellarsi attorno alla produzione con innato buon gusto, il nuovo Ep “Un/limited Love”, edito da Ninja Tune, continua a mostrarcene tutto il potenziale.
Concottata assieme a Loraine James, con la quale George già aveva duettato sullo splendido “Gentle Confrontation” appena un mese fa, l’introduzione di “Lust” consegna esattamente quanto promesso dal titolo: striature d’archi intime e notturne, quietamente sensuali nel parco minimalismo ambient dell’opera. Con John FM da Detroit, noto collaboratore di Omar S, George costruisce il corpo del lavoro: la micro-house jazzata di “Skin”, il cielo cosparso di breakbeat della chiusura “Satisfy You”, e l’avvincente construzione avanguardista di “Star”, sulla quale, non a caso, compare anche la mano del connazionale Actress. Dagli studi losangelini di Nick Sylvester, già al lavoro con la celebre beatmaker coreana Yaeji, George tira fuori dal cappello la morbidissima club-house d’antan del singolo “Elixir”, mentre il nevrotico collega scozzese Hudson Mohawke fornisce la seghettata base drum’n’bass dell’avvincente “S e x “, tra i pezzi più divertenti e tracotanti dell’anno che sanno attizzare senza espellere un singolo grammo di volgarità gratuita.
Solo sei tracce, purtroppo, ma non un capello fuori posto: “Un/Limited Love” riesce nell’intento di tradurre alcuni tra i sentori più in voga dell’attuale caos digitale in un ascolto snello e vivace, dal piglio cantautoriale e una consistente presenza umana che non si smembra sotto al peso della produzione. Lode a George Riley e alla sua visione d’insieme insomma, che le consente di saltare generi e città senza mai perdervisi dentro. Sperando nell’arrivo, prima o poi, di un album di tutto punto in grado di mantenere intatte simili qualità. L’avallo della sempre attenta Ninja Tune, certo, è già un ottimo segnale di partenza.
14/11/2023
Antonio Santini for SANREMO.FM