voto
7.0
- Band:
ENDLESS LOSS - Durata: 00:27:54
- Disponibile dal: 25/03/2024
- Etichetta:
- Nuclear Winter Records
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Dopo essersi costruiti un solido bagaglio di gavetta grazie ad uscite minori e concerti in tutta l’Australia, gli Endless Loss arrivano al fatidico momento del debut con le idee ben chiare in testa: gli echi bestiali delle leggendarie band australiane che hanno preceduto il duo, del resto, risuonano potenti dalle nove tracce messe in campo in questo primo disco, nonostante si riesca a trovare, con un po’ di attenzione, delle vene più peculiari che permettono agli Endless Loss di distinguersi dai propri avi artistici.
Più che dai parossismi estremi vicini al black metal, il gruppo sembra infatti più attirato dalle vorticose profondità evocate dal loro death metal inquieto ed agitato, concentrando maggiore attenzione sulle gorgoglianti capacità ipnotiche di un riffing circolare spesso utilizzato. Non mancano, lungo il percorso, ammicchi più o meno evidenti alla furia cieca del vecchio grindcore del passato, soprattutto nei primi scoppi di “Nexus Webs Of Malefic Prescience” e “Vertiginous Depths Of Unchained Hedonism” e nei loro forsennati cambi di tempo, o nei passaggi puramente caotici di “Sepulchre Of Violent Consummation”, più avanti in scaletta, tutti elementi che si mischiano alla materia amorfa e catatonica elaborata dai Nostri. Termini come varietà o progresso, comunque, non vengono nemmeno contemplati nel vocabolario di “Traversing The Mephitic Artery”, fieramente impantanato in uno stile ‘musicale’ che si ripete di volta in volta, un brano dopo l’altro con soluzioni diverse, ma sempre estremamente simili. Il cavernoso apporto della voce, del resto, non fa che aumentare il sentore labirintico del progetto, guidandoci storditi attraverso passaggi che sembrano ritornare per poi esplodere in concitati momenti di screaming, accompagnati dai perenni uptempo che martellano costanti durante tutto il percorso. L’omogeneità, così come la capacità di non calare il tiro, viene assicurata da un minutaggio complessivo certo esiguo, sotto la mezz’ora, ma bastano i fugaci rallentamenti disseminati qua e là lungo il disco, per capire che, pur con gli stessi mezzi espressivi, la band potrebbe forse esplorare altri recessi dell’inquietante discesa infernale che mettono in atto con gli strumenti.
Senza troppi indugi, comunque, prendiamo per buono questo primo entropico assalto degli Endless Loss, una straripante dimostrazione di potenza che basa sugli istinti più ancestrali la sua ragione d’essere, disintegrando tecnicismi e finezze in favore del caos più bieco.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM