Articolo di Jennifer Carminati | Foto di Giorgia De Dato
Per la gioia di chi ama le sonorità tecniche e progressive nel metal, Hellfire Booking Agency, ha organizzato l’unica data italiana da co-headliner di Cynic e Obscura, sabato 23 marzo 2024, allo Slaughter Club di Paderno Dugnano.
In questo The Focus of a Valediction European Tour 2024 che sta girando l’Europa in lungo e in largo raccogliendo successi in ogni dove, la formazione prog metal Cynic e i techno-death Obscura, sono accompagnati dai techno-thrash Cryptosis.
Emersi dalla scena death metal della Florida, i Cynic si distinguono per una combinazione fatale di death metal ultra-tecnico, elementi thrash e tocchi progressive intrisi di sperimentazione, spesso al confine del jazz fusion.
Sgomentante filone di death metal ultra-tecnico e con inserti progressive, gli Obscura hanno in pugno i territori internazionali dal loro debutto Retribution che segnerà l’inizio di un’ascesa marcata da musicisti virtuosi, rilasci micidiali e un’inventiva invidiabile.
Una lineup rinomata e oserei direi prestigiosa, vista la caratura tecnica dei due co-headliner, e l’affluenza allo Slaughter Club lo dimostra.
Moltissima la gente in fila ancora prima dell’apertura delle porte e altrettanta quella all’interno del locale, per un quasi sold-out che ci si poteva aspettare, visto che i Cynic erano ben otto anni che non passavano dalle nostri parti, e sono sempre stati accolti con molto afflato dal pubblico italiano, che come dimostrato anche qualche settimana fa con gli amici Atheist, apprezza molto questo modo “raffinato” di intendere il death metal (cit. il mio amico Luca).
Non mancare era d’obbligo, ma se non c’eravate, ora vi racconto com’è andata.
Cryptosis
La band olandese Cryptosis, che significa “ipnosi dalla tecnologia”, precedentemente conosciuta come Distillator, ci presenta il suo progressive trash-metal fatto con tutti i crismi.
Sul palco, fanno capolino l’atipica asta microfonica del cantante e uno schermo alle loro spalle che mostra un mix di immagini digitali e di una performance loro, che ben accompagna il loro thrash metal tecnico, veloce e di facile presa.
Il trio composto da Laurens Houvast (voce, chitarra), Frank te Riet (basso) e Marco Prij (batteria), che mi trovo di fronte per la prima volta su di un palco, è coeso, sembrano una cosa sola che suona, tanto è la sinergia tra loro: tecnicamente precisi, con un approccio tanto acerbo quanto efficace.
La setlist che ci propongono nei quaranta minuti a loro disposizione è quasi interamente composta dal loro unico album. Bionic Swarm, uscito nel 2021, con l’eccezione dell’ultimo EP, The Silent Call, uscito lo scorso anno. Tutti brani perfetti per creare scompiglio nel pit, che infatti non si esime dallo scatenarsi a ritmo di queste frenesie che il trio sa ben riproporre anche in sede live.
Non è certamente facile aprire a due colossi del metal mondiale come quelli che saliranno sul palco questa sera, ma possiamo dire che i Cryptosis sono riusciti ampiamente a scaldare gli animi dei numerosissimi già presenti al locale alla periferia di Milano, con una prestazione impeccabile, da applausi e corna al cielo.
Ci si vede al banchetto del merchandising, dove il frontmen si fa trovare subito dopo lo show, gentile e disponibile nel firmare autografi e fare selfie con i fan.
Obscura
Giusto il tempo di prendere una birra e scambiare quattro chiacchiere con i tanti amici qui ritrovati, ed è subito il momento dei primi headliner della serata, che ammetto di aver visto live una sola volta prima di questa sera.
Una setlist che predilige brani dell’ultimo album, A Valediction, del 2021, con qualche piccola capatina qua e là nelle loro discografia, composta da sei full-length in vent’anni di attività.
Tra una canzone e l’altra, Steffen Kummerer farfuglia qualche parola in italiano, e tanto basta per aizzare ulteriormente i numerosissimi fan accorsi qui solo per loro, e ce ne sono parecchi.
Suoni che inizialmente soffocano un po’ la sua voce ma fortunatamente miglioreranno con il passare dei minuti; quello che si sente sempre benissimo e domina su tutti è il loro fretless a sei corde, caratteristica imprescindibile della tecnico-death-metal tedesca.
Luci e tanto fumo accompagnano nella maniera giusta i brani che stiamo ascoltando, e un spesso sorridente Steffen scambia qualche parola col pubblico per manifestare il suo amore per il nostro paese, e noi come rispondiamo? con bestemmie. Non mi soffermerò oltre su questo aspetto, ma davvero non c’è alcun motivo per cui dobbiamo mostrarci così, bestemmiatori seriali, in un concerto del genere che non è certo anticristiano o blasfemo.
Sorvolando questi aspetti, che ci fanno poco onore, oltre che farci una pessima figura, le capacità tecniche degli Obscura si palesano in ogni brano proposto: dalla maestosa opener Forsaken, passando per Orbital Element o la monumentale Septuagint, un tripudio di iper-tecnicismo fatto con maestria e passione.
Hanno una naturalezza disarmante nel suonare in maniera virtuosa i loro strumenti che è impossibile non incantarsi letteralmente nel vedere le loro dita muoversi sulle corde, pazzesco, una gioia per gli occhi oltre che per le orecchie davvero.
Menzione d’onore, per mio gusto personale non per altro, per The Anticosmic Overload, in assoluto la canzone del combo tedesco che preferisco, e che se possibile, in sede live mi è piaciuta ancora di più: ritmi forsennati senza mai perdere di perizia tecnica, come facciano non è dato saperlo.
Dopo aver concluso con l’ultima When Stars Collide, lasciano il palco dello Slaughter ormai bello pieno, tra gli applausi di un pubblico più che soddisfatto e pronto per godersi l’atto finale di questa serata intensa e memorabile per molti aspetti.
Definirei esemplare la performance di stasera degli Obscura, che si sono confermati una delle realtà più solide in questo genere di nicchia e non certo di facile presa per i non addetti ai lavori.
Sicuramente ci si rivede al Brutal Assault ragazzi, se non prima.
Cynic
Tocca ora agli altri grandi headliner della serata, i Cynic, salire sul palco, e lo faranno nel migliore dei modi, come è lecito aspettarsi da una band di questa caratura.
Paul Masvidal, unico membro della formazione storica rimasto, in stato di grazia, ci offre una performance eccezionale, che alterna sperimentazione, metal e jazz fusion per la gioia del suo pubblico.
La perizia tecnica di cui dispongono anche gli attuali componenti dei Cynic mette in risalto il loro talento e il loro approccio inedito verso un genere che, il più delle volte, viene considerato chiuso dentro confini ben stabiliti, che invece loro sono riusciti ad abbattere con le loro continue sperimentazioni.
Set diviso in due parti, la prima, completamente dedicata all’esecuzione di Focus, la seconda, che ripercorre un po’ tutta la loro carriera discografica, fatta di soli quattro album in oltre 35 anni di carriera, ma sappiamo tutti qui che nel mezzo c’è stato uno scioglimento e vicissitudini varie.
Come detto, il loro incredibilmente complesso capolavoro del 1993 Focus, viene suonato nella sua interezza, e credo che tra queste mura del locale alla periferia di Milano, nessuno abbia nulla da recriminare sul come lo faranno.
Vederlo suonare dal vivo, è uno spettacolo che coinvolge tutti i sensi, udito in primis, ma anche la vista, dato che anche per loro c’è uno schermo alle loro spalle in cui vengono proiettate immagine che ben accompagnano le canzoni.
La voce di Paul ha gli stessi effetti vocali utilizzati nell’album, e che dire di Matt Lynch: incredibile, davvero bravissimo nell’eseguire le innovative e dettagliate parti di batteria create a suo tempo da Sean Reinhert, e che sono da sempre una componente fondamentale del suono complessivo dei Cynic.
Dopo qualche minuto di silenzio richiesto dallo stesso Paul inizia la seconda parte del concerto, con un momento intimo, l’esecuzione acustica di Integral, come magnifico tributo al batterista Sean Reinert, deceduto per cause naturali nel 2020, e al bassista Sean Malone, suicida nello stesso anno.
L’esecuzione di In a Multiverse where Atoms Sing dall’ album Ascension Codes ci ha ricordato, qualora ce ne fosse bisogno, di come i Cynic non siano la solita band death metal che aggiunge inserti progr, ma sono un qualcosa che va oltre.
Un concerto dei Cynic è viaggio cosmico, intimo, raffinato ed elegante, nelle trame cervellotiche del progressive, ma allo stesso tempo metal. E’ stato molto vedere la sinergia tra i due protagonisti indiscussi di questo tour, dimostrata dal fatto che il cantante degli Oscura, Steffen Kummerer, è stato spesso sul palco a fare cori e le parti principalmente in growl delle canzoni dei Cynic,
Non c’è molto altro da dire: un’ora abbondante di esibizione e una scaletta che lascia ogni fan soddisfatto, io per prima, anche se sapevo già cosa aspettarmi. L’unica appunto che mi sentirei di fare, è che ritengo forse più adatti a chiudere un concerto di questo tipo, gli Obscura piuttosto che i Cynic. Questo per il loro stile più aggressivo ed energico, che viene inevitabilmente smorzato da chi li ha seguiti dopo sul palco ed ha tutt’altra attitudine.
Ancora non è finito, e sto già pensando a quando potrò rivederli: sicuramente al Brutal Assault in Repubblica Ceca, e forse anche pochi giorni dopo al nostro Frantic Fest, non sarebbe affatto male la doppietta, vedremo.
Chiudono questa tecnicissima serata con Adam’s Murmur e Evolutionary Sleeper, dall’album Traced in Air del 2008, decretando la fine dell’evento per eccellenza, oserei direi di questo 2024 ancora agli inizi, per gli amanti del metal estremamente tecnico, cervellotico, arzigogolato, ditelo come meglio preferito, ma di questo si tratta.
Un genere che spesso è definito come freddo e di difficile approccio, pregno di riff intricati, numerosi cambi di tempo, momenti di virtuosi assoli, un tecnicismo spesso esasperato, ma, quando fatto da fuoriclasse come Obscura e Cynic, si resta senza parole e ci si può solo che inchinare di fronte a tanta bravura.
È stata una serata dove si è respirata un’energia pazzesca, dall’inizio alla fine, in cui gli appassionati di progressive, technical death e metal estremo si sono riuniti per celebrare questa accoppiata di headliner a dir poco pazzesca.
Fossero tutti così i sabati sera ci metterei la firma, e voi?
Clicca qui per vedere le foto di Cynic e Obscura allo Slaughter Club di Paderno Dugnano (MI) (o sfoglia la gallery qui sotto)
CYNIC+OBSCURA+Cryptosis | Flickr
CRYPTOSIS – La scaletta del concerto allo Slaughter Club di Paderno Dugnano
Decypher
Death Technology
Prospect of Immortality
Transcendence
Conjuring the Egoist
The Silent Call Flux Divergence
OBSCURA – La scaletta del concerto allo Slaughter Club di Paderno Dugnano
Forsaken
Emergent Evolution
Mortification of the Vulgar Sun
Devoured Usurper
Orbital Elements
Akróasis
The Anticosmic Overload
Septuagint When Stars Collide
CYNIC – La scaletta del concerto allo Slaughter Club di Paderno Dugnano
Set 1: Focus
Veil of Maya
Celestial Voyage
The Eagle Nature
Sentiment
I’m but a Wave to…
Uroboric Forms
Textures
How Could I
Integral
Set 2:
Kindly Bent to Free Us
In a Multiverse Where Atoms Sing
Carbon-Based Anatomy
Adam’s Murmur Evolutionary Sleeper
Daniel D`Amico for SANREMO.FM