All’inizio della carriera di Christopher Bissonnette, quasi vent’anni fa – erano i tempi degli imperdibili “Periphery” e “In Between Words” – Taylor Deupree divideva con Joshua Eustis dei Telefon Tel Aviv la console del mixer del mastering dei cd del musicista canadese. Da qualche anno produce e stampa i lavori di Bissonnette: “From A Second Floor Window” è il secondo album pubblicato per la prestigiosa 12k, dopo il meraviglioso “Wayfinding” del 2020.
Il tema del nuovo lavoro è l’isolamento. Sempre più chiuso nel suo studio casalingo, Bissonette torna a meditare su melodie costruite con poche note lasciate a galleggiare nello spazio cosmico. Il suono è granuloso e risplende di infiniti dettagli. L’atmosefra, al contrario, è monotona, prediligendo poche sfumutare. Anche la dinamica delle melodie di Bissonnette ne risente: “Follower” è la descrizione di una tonalità di grigio; sulla seguente “Batiste” le corde di strumenti analogici creano un calore altrimenti assente.
Da “Westerly” in poi l’album si apre grazie a melodie più solari, anche se non meno malinconiche. Bissonnette torna a utilizzare frequenze molto alte, come nei suoi dischi di quindici anni fa: timbri che servono a costruire labrinti di specchi in cui il suono si riflette in infiniti riverberi e mutazioni.
La traccia che chiude l’album, “Undertow”, mostra finalmente Bissonnette allineato all’estetica ultra-romantica dell’etichetta dell’amico Deupree: un suono impalpabile, per certi verso più leggero, e meno opprimente.
Un libretto accluso al cd raccoglie poesie scritte da Mark Laliberte e Jade Wallace grazie alle suggestioni fornite dall’ascolto di alcune tracce del disco.
27/12/2023
Antonio Santini for SANREMO.FM