Nei quattro anni che separano “Chronicles Of A Diamond” dall’omonimo esordio, i Black Pumas hanno rodato la loro perfetta macchina del tempo, espandendo con la dimensione live il potenziale fascino del deja-vu, fino alla pubblicazione dell’interessante singolo “More Than A Love Song” che ha anticipato il nuovo disco.
Senza indugio alcuno, si può affermare che il fascino felino dei Black Pumas sia rimasto intatto. Nonostante Eric e Adrian evitino di ripetere i cliché del primo album, infatti, la linea creativa resta ancorata alla seduzione retrò di un soul che evoca con classe Marvin Gaye e Sam Cooke, senza avventurarsi nelle complesse lande della sperimentazione. “Chronicles Of A Diamond” è un disco caratterizzato da un’attenzione alla scrittura e alla potenziale messa in campo di brani da esaltare in un’orgiastica dimensione live: la band di supporto è infatti attualmente composta da ben 5 elementi.
In questa ottica, il sensuale groove di “More Than A Love Song” – reso incandescente da una vibrante performance vocale a base di gospel, una sezione d’archi e qualche lieve graffio chitarristico – non solo mette in luce l’abilità della band di gestire tempi e cadenze di canzoni tanto semplici quanto ammalianti, ma promette sviluppi in sede di palcoscenico destinati a creare un effervescente climax.
Le dieci canzoni in scaletta sono altrettante sfide; i Black Pumas passano dalla vezzosa leggerezza pop-soul-rap di “Ice Cream (Pay Phone)” alle crepuscolari atmosfere scandite dalla chitarra acustica di “Angel”, certo con mestiere ma restando sinceri e credibili. La verve più psichedelica del primo album viene tenuta a bada, concentrandone l’effervescenza creativa nell’ottima “Mrs Postman”, dove il pulsare del funk intercetta l’intensità del suono del pianoforte; nello stesso tempo, azzardano una commistione con l’elettronica, restando fedeli a un’estetica naif e tipicamente soul, nel delicato synth-pop di “Hello”.
In questa capacità di modulare diversi espressioni della musica black è racchiuso il valore dell’album: Adrian ed Eric si dilettano con suggestioni in stile Portishead in “Sauvignon”, perfezionano la forza evocativa dei testi e le sfumature lisergiche della loro miscela di soul e r&b nella title track, entrano in punta di piedi nel mondo degli Algiers con la potente “Gemini Sun” e azzardano perfino un’incursione nel rock sperimentale con la conclusiva “Rock And Roll”.
Resta solo il dubbio che i Black Pumas possano osare di più, ma “Chronicles Of A Diamond” è una tavolozza ricca di prelibatezze da gustare senza dover per forza gridare al miracolo. Un disco che fa della coerenza il proprio punto di forza. Una convincente conferma per il duo di Austin.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM