Le ricorrenti mutazioni di Ben Howard hanno reso sempre più sfuggente ed enigmatico il profilo artistico del musicista inglese, già salutato dalla critica, e in tempi non sospetti anche da OndaRock, come una delle speranze del cantautorato contemporaneo.
Coraggioso e indomito, il pluridecorato cantautore ha sacrificato un abile fingerpicking sull’altare della contaminazione folktronica in stile Bon Iver. Per tale avventurosa sfida creativa ha recentemente arruolato Aaron Dessner dei National per il quarto album “Collections From The Whiteout”, disco che ha anticipato la più netta svolta di Howard verso un folk-pop contaminato e moderno.
“Is It?” è frutto anche della più recente battaglia dell’artista inglese con i postumi di due ictus TIA che lo avevano privato dell’uso della parola e delle gambe. Un album che entra con una spavalda e intelligente alchimia sonora nel mondo di Arthur Russell e Vini Reilly, con esiti per molti versi affini al John Martyn di “One World”.
Con l’aiuto del dj e produttore Nathan Jenkins aka Bullion, il musicista britannico mette a nudo timori e paure con un’encomiabile leggerezza. “Couldn’t Make It Up” è il brano con il testo più sofferto ma è anche musicalmente il più brioso e accattivante, un chiaro manifesto d’intenti che Ben conferma di volata con un tripudio di stratificazioni elettroniche (“Walking Backwards”).
Non sorprende che “Is It?” sia un album melodicamente meno definito rispetto al passato: Howard predilige il fascino ambiguo dell’irrisolutezza armonica e una più dettagliata messa in scena strumentale. Purezza e semplicità vanno di pari passo con ricercate sonorità (“Moonraker”). Non c’è però distonia, nelle dieci tracce del nuovo album di Ben Howard, che si conferma degno discepolo di John Martyn con una serie di eccellenti contaminazioni tra complesse trame chitarristiche ed elettronica (“Interim Of Sense”, “Richmond Avenue”). E ai cultori del folk non sfuggirà la citazione di un brano di Linda Thompson nell’architettura folktronica messa in campo da Bullion per la riflessiva ed elegante “Days Of Lantana”.
“Is It?” è un disco che riconsegna gradevolezza al verbo della pop music, anche a rischio di suonare a volte stridente (“Life In The Time”) o fugace (“Interim Of Sense”), e nello stesso tempo apre nuovi scenari per l’artista inglese, sempre più a proprio agio nelle articolate tessiture elettroniche di “Richmond Avenue” e in quelle ancora più ardimentose in stile Arthur Russell che impregnano la potenziale hit da dance-club “Spirit”.
09/01/2024
Antonio Santini for SANREMO.FM