Bellissimo è il terzo album de I SEGRETI, band negli anni ha saputo emergere nella scena indie grazie ai tratti distintivi di un sound elettrico e trascinante e uno stile che si nutre di epoche diverse – dalle chitarre che richiamano alla mente il pop britannico degli anni novanta, ai synth anni ottanta, all’elettronica moderna.
E’ uscito il vostro terzo album “Bellissimo”: qual è stata la vostra principale fonte di ispirazione per questo lavoro?
Difficile dirlo, probabilmente l’attesa. A volte saper aspettare e guardarsi intorno è il modo più efficace per scrivere.
“Bellissimo” sembra trattare di temi profondi e universali, come la vita, l’amore e la ricerca di significato. Qual è il messaggio principale che volete trasmettere attraverso questo album?
Più che un messaggio noi cerchiamo di portare emozioni e stati d’animo. Se parliamo di messaggio, forse il più importante di questo è disco è la contraddizione che troviamo ogni giorno nel vivere. Di riuscire a vedere la gioia e il dolore come parti imprescindibili l’uno dall’altra, quasi come fossero due fratelli che si stringono la mano e fare pace tra le due parti.
Avete descritto questo disco come un “vinile virtuale”, con una side A e una side B. Qual è stata la ragione di questa scelta e come pensate che influenzi l’esperienza d’ascolto dei vostri fan?
Abbiamo fatto questa scelta per lasciare la possibilità alle canzoni di depositarsi ed essere ascoltate al meglio. Viviamo in un epoca piena zeppa di uscite musicali in cui l’ascolto spesso dura poco più che un minuto.
Ormai è raro che uno si ascolti l’album dall’inizio alla fine. Quindi il nostro gesto è stato per cercare di proteggere il più possibile le canzoni.
Come descrivereste l’evoluzione del vostro sound dall’EP di debutto fino a “Bellissimo”? Ci sono stati dei cambiamenti significativi nel vostro approccio alla musica nel corso degli anni?
Ci sono ovviamente stati sia da un punto di vista di sound che da un punto di vista dei testi che cambiano nel tempo. Quello che non è mai cambiato però è la motivazione per cui scrivere canzoni e la necessità che le accompagna. Non abbiamo mai fatto un disco per cercare di piacere a tutti costi, ci teniamo a preservare la nostra libertà di espressione di fare musica cercando di emozionare prima noi che gli altri.
Dopo la data zero di Parma il tour 2024 è alle porte. Cosa possiamo aspettarci dai vostri spettacoli dal vivo? Ci sarà qualche sorpresa particolare per i vostri fan?
Nei live cercheremo di portare parte di quello che è stato il nostro percorso musicale, suonando le canzoni che più ci rappresentano e hanno rappresentato quelli che ascoltano la nostra musica.
Durante la vostra carriera avete avuto l’opportunità di aprire i concerti di molti artisti di spicco della scena indie italiana. Cosa avete imparato da queste esperienze e come pensate che abbiano influenzato il vostro percorso musicale?
Sono state esperienze formative sopratutto perchè hai la possibilità di confrontarti con realtà nuove a noi sconosciute, in particolare all’inizio.
È anche bello vedere la diversità del pubblico a seconda dell’artista che apri.
Infine, il nome della band, I Segreti, suggerisce un’aura di mistero e intrigante. C’è un significato particolare dietro questo nome o è stato scelto più per il suo impatto evocativo?
Il nome “I Segreti” fin da subito ha sempre rappresentato molto bene le canzoni che scriviamo, è nato quindi in maniera estremamente naturale. È un ottimo sfondo per la nostra musica e per i testi che che hanno spesso una tendenza confidenziale.
I SEGRETI – Tour 2024
giovedì 11 APRILE, ROMA @ ALCAZAR
venerdì 12 APRILE, CASERTA @ LIZARD
giovedì 18 APRILE, MILANO @ ARCI BELLEZZA
venerdì 19 APRILE, TORINO @ SPAZIO 211
sabato 25 MAGGIO, BOLOGNA @ MONTAGNOLA REPUBLIC
Daniel D`Amico for SANREMO.FM