voto
7.0
- Band:
APHELIUM AETERNUM - Durata: 00:40:44
- Disponibile dal: 01/12/2023
- Etichetta:
- Dominance Of Darkness
Spotify non ancora disponibile
Apple Music non ancora disponibile
Sul finire di questo 2023 debuttano con il primo full-length i bavaresi Aphelium Aeternum, realtà interessante che si inserisce di diritto nell’underground teutonico di un certo livello in ambito black metal (sinfonico).
La cosa curiosa è che questa band avrebbe potuto debuttare nella seconda metà degli anni ’90, infatti la data di fondazione risale al lontano 1995: staccatisi dai Sorcerer, alcuni membri fondarono gli allora Aphelium Eternal, ma dopo pochi mesi di attività tutto cessò.
Bisogna attendere il 2019 quando T. Voidgänger (aka Pestmeister Tairach) decise di rianimare questo progetto, cambiandogli nome in Aphelium Aeternum e portando dentro alcuni membri di Drudensang e Pestnebel. Non è un caso che nel sound di questa band ci sia un certo gusto old-school, specialmente quello legato a band che tramite le sinfonie oscure del black metal vollero esplorare le profondità ed i misteri del cosmo. E non è un caso, infatti, se in questo album dal titolo piuttosto eloquente “Dark Interstellar Mysteries” si riescano a percepire gli echi di gruppi come Limbonic Art, Odium, Covenant ed altri.
Il black metal del combo tedesco è sufficientemente violento ed introduce parti di synth, spesso oscure ed inquietanti piuttosto che trionfanti e magniloquenti. Dopo un’intro sinistra, si parte subito con l’ottima title-track che ha la forza di spalancare il cielo notturno sopra la vostra testa e di farvi precipitare negli abissi del cosmo inesplorati. L’alternanza di riff portanti e graffianti a tappeti di synth dal tocco mistico è uno dei punti di forza della colonna vertebrale dei brani di questo album, a tratti davvero sorprendente.
Sorprende per essere un debut album, non certo per proporre soluzioni innovative perché di innovativo qui non c’è assolutamente nulla; ad esempio, ovviamente si sente anche lo zampino degli Emperor su questa release, così come nei momenti più dinamici c’è un filo invisibile che collega gli Aphelium Aeternum agli Obtained Enslavement (forse maggiormente a quelli oscuri del periodo “Soulblight” che a quelli orchestrali di “Witchcraft”).
Il feeling di questo debutto è spesso inquietante e sinistro, non celestiale come in altre uscite black metal sinfoniche del passato appartenenti a questo stesso filone. Su “Voidgänger”, ad esempio, ad un certo punto vengono i brividi perché i synth, utilizzati a tappeto e che entrano volutamente in leggero ritardo sul cambio dei riff di chitarra, ci fanno tornare in mente per un attimo quel capolavoro assoluto intitolato “For Kunsten Maa Vi Evig Vike” dei Kvist.
Magari è solo un accenno a quel lavoro sottostimato del passato, ma tanto basta per dare merito agli Aphelium Aeternum di aver capito come la sinfonia nel black metal può essere un elemento in più assai affascinante. Ci sono almeno ancora un paio di capitoli degni di nota, come “Where Creation Ends” e “Nocturnal Dimensions Unfold”, in cui la band tedesca mette in mostra un buon gusto per le melodie oscure, e se in futuro i nostri sapranno arricchire da un lato il proprio riffing (magari in stile Blot Mine) e dare una sferzata maggiore nell’uso dei synth verso una concezione simile a quella dei già citati Obtained Enslavement o Kvist allora sì che gli Aphelium Aeternum diventeranno un gruppo di tutto rispetto nel panorama internazionale.
Un debutto molto buono, che merita la vostra attenzione.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM