voto
7.5
- Band:
COFFINS - Durata: 00:42:46
- Disponibile dal: 29/03/2024
- Etichetta:
- Relapse Records
Streaming non ancora disponibile
Se non fosse arrivata la pandemia, forse i Coffins sarebbero riusciti a confezionare il successore di “Beyond the Circular Demise” più celermente, anche se è comunque bene ricordare che il gruppo nipponico da tempo preferisca fare le cose con ampia calma e interporre agli album vari split con band amiche e altri tipi di uscite di breve durata.
In ogni caso, la line-up degli storici death-doom metaller di Tokyo appare solida e affiatata da qualche anno, tanto che non sarebbe appunto apparso strano ritrovarsi con un nuovo full-length poco dopo la pubblicazione di un’opera fortunata come il suddetto “Beyond…”. Quel che davvero conta, comunque, è il valore di questo ennesimo capitolo, dove il collaudato incrocio tra old school death metal e fumose tentazioni doom detta ancora una volta le linee guida delle nove ispirate tracce in scaletta, sebbene si riesca a spaziare con una certa ampiezza a livello di atmosfere.
Se da un lato è infatti abbastanza semplice immaginare, quantomeno sul fronte stilistico, il contenuto generale di “Sinister Oath”, bisogna comunque sottolineare come la tracklist sia stata pianificata in modo da presentare una discreta rotazione di registri, con episodi più aggressivi e diretti alternati ad altri in cui si privilegiano toni caliginosi, oltre a qualche canzone dove le due anime vengono fuse nella ricerca di una narrativa più densa e sfaccettata. Sperimentiamo così il sempre brillante mix di Autopsy e Grave in brani-bulldozer come “Spontaneous Rot” ed “Headless Monarch”, ma è anche un sadico piacere imbarcarsi nella lunga marcia funebre dei quasi nove minuti di “Everlasting Spiral”, senza dimenticare la più variegata “Domains of Black Miasma”, che si apre con quel tipico groove melmoso di marca Coffins (e quindi Winter) per poi sfumare nella seconda metà in una coda più lugubre e doomy.
Complice anche una produzione certo ruvida ma comunque potente e nel complesso meno ‘casalinga’ del solito, “Sinister Oath” si rivela una più che piacevole successione di canzoni che si fanno ascoltare con grande gusto, soprattutto se si è fan delle formule leggermente più articolate messe in mostra da quando la band è passata su Relapse Records. Gli episodi succitati, ma anche l’avvolgente title-track (putrida nell’incipit e semplicemente debordante nel finale), lo rendono un disco da ascoltare tutto d’un fiato: un’esperienza gratificante e cui si tende ad aderire anche per l’azzeccata durata complessiva. Avere il dono della sintesi, si sa, è una gran bella qualità, una delle tante di una band dal solido passato e dal futuro sempre invitante.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM