voto
7.0
- Band:
SUJIN - Durata: 00:42:20
- Disponibile dal: 16/02/2024
- Etichetta:
- Scarlet Records
Streaming non ancora disponibile
A dispetto del nome esotico, i Sujin arrivano dalla vicina Francia, già terra natale negli ultimi tempi di una nidiata di band metalcore di nuova generazione (Betraying The Martyrs, Landmvrks e Novelists su tutti). A quest’ultimo filone appartengono di diritto anche i cinque galletti, il cui debutto per la nostrana Scarlet si muove a metà tra il metalcore progressivo tanto in moda oggigiorno e la versione Y2K del melo-death svedese, il tutto condito da un concept sulla salvaguardia del pianeta messo a rischio dalla mano dell’uomo.
Un insieme di elementi abbastanza comuni, ma comunque interpretati in maniera convincente fin dalla title-track con le sue ritmiche quadrate e i contro cori ribassati. Interessante il lavoro delle due chitarre, che mostrano di aver mandato a memoria tanto gli ultimi intrecci della coppia Stromblad – Gelotte (“Ashes From The Abyss”, “Scavengers”) quanto l’operato dei Trivium più diretti (“Wasted Progress”, “Throne Of Chaos”), mentre il cantato di Julien Mellier è saldamente ancorato nella scena metalcore con sporadiche escursioni nei pig squeal tipici del deathcore di ultima generazione (la parte finale di “Dead World Beyond”, in cui figura anche il cantante dei Tallah).
Proprio la volontà di sperimentare risulta l’unico potenziale tallone d’achille, in virtù di una bussola musicale sporadicamente fuori rotta (le più elaborate “Dagon” e “Winter Breezze”, con dei ghirigori un po’ fini a se stessi e clean vocals non sempre all’altezza), ma si tratta di difetti tutto sommato accettabili per una realtà all’esordio sulla lunga distanza.
Complessivamente dunque un buon esordio per la formazione transalpina, pronta ad entrare nel calderone delle ‘Nuove Proposte’ in salsa core d’oltralpe.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM