voto
6.5
- Band:
SOULCARRION - Durata: 00:30:22
- Disponibile dal: 26/01/2024
- Etichetta:
- Godz ov War
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A meno di un anno dal precedente EP autointitolato, i polacchi Soulcarrion tornano con un secondo album che stavolta risponde al nome di “Enthrone Death”. Le differenze con il passato sono pochissime: prima di tutto stessa casa discografica, ovvero la Godz Of War, etichetta pervicace e insistente (in senso buono) nello scandagliare l’underground più oscuro e che ogni tanto scova qualcosa di notevole; stessa formazione, visto che i Soulcarrion sono ancora un duo (Greg e Michal), a cui si aggiungono vari session e ospiti per le registrazioni di voce e batteria; stesso stile di copertina, bagnato ovviamente nel trittico classico bianco nero e rosso; infine, dato più importante, stesso suono. “Enthrone Death” prosegue perfettamente il percorso del precedente mini e anche se con decisamente meno ingenuità, del debutto.
Siamo in zona old school death metal, la più classica possibile, dove ci si muove con disinvoltura fra Deicide, Vader, Incantation e Morbid Angel. ‘Disinvoltura’ forse è la parola migliore per definire le otto composizioni di questo nuovo disco, visto che non si sentono mai forzature, come invece a volte chi scrive ha iniziato a notare, nella marea di produzioni retrò che ha invaso il mercato: sembra che improvvisamente tutti si siano riscoperti amanti del puro e incontaminato death metal dei primi ‘90, anche insospettabili realtà deathcore o, peggio ancora, groove metal. Sia chiaro, il nostro pensiero non è assolutamente giudicante, la mescolanza di stili è da sempre fonte di aria pura e noi ci limitiamo semplicemente a dire che i Soulcarrion, pur con tutti i loro limiti, sembrano davvero autentici.
La scelta di suoni è moderna, ma non eccessivamente tirata a lucido, e si sente davvero aria di casa Vader ascoltando i riff portanti di “Cage Of Nothingness”, della title-track e di “Revenge Is Mine”. Il lavoro di chitarra di Michal non è rivoluzionario e ci offre l’idea di qualcuno che di ascolti realmente death metal si è nutrito per un bel po’.
Parliamo dei limiti, ora: “Enthrone Death” è un disco piacevole, onesto, ma fermo in una dimensione rivisitata più e più volte. Non troverete nessuna novità nella mezz’ora di ascolto, visto che siamo di fronte all’ennesimo bignami: midtempo con tappeto di doppia cassa, aperture doom a là Incantation, strutture portanti molto vicine a Vader e Deicide, linee vocali roche ma non incomprensibili.
In conclusione, pur dopo diversi ascolti, è molto difficile ricordarsi questo o quel brano e, in un genere come il death metal, che pur non vive sempre di singoli, ci vorrebbe la zampata per farsi ricordare nell’oceano di uscite grandi e piccole. Ai Soulcarrion manca solo questo per fare un altro salto in avanti. Glielo auguriamo, perché siamo lì lì.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM