Maria Antonietta La Tigre Assenza recensione a cura di Anna Ida Cortese
“La magia è un ponte che ti permette di passare dal mondo visibile a quello invisibile”
Paulo Coelho
Magia, quella che porta Maria Antonietta in questo album. Dopo cinque anni di assenza l’artista ritorna con nuovi suoni e una collezione di fantasmi, che si radunano a cui dire addio. Ne La Tigre Assenza si percepisce un mix di dolore e rivalsa, espresso attraverso una musica che si apre come un’aura, spingendoci a liberare tutto il dolore con eleganza.
L’album si compone di dieci canzoni, che si susseguono come una sequenza di ritratti, proprio come in un film di Wes Anderson. Le prospettive ampie e i colori pastello si intrecciano, presentando personaggi dalle tinte pop con storie crudeli. La voce di Maria Antonietta si fonde organicamente con la produzione curata da Antonio Filippelli, differenziandosi rispetto ai suoi lavori precedenti anche se mantiene la sua caratteristica indie pop introduce richiami al dream pop dei Cocteau Twins e i Beach House. L’identità dell’artista si definisce maggiormente anche nei temi affrontati, dando vita a un concept album che prende spunto dalla poesia di Cristina Campo La Tigre Assenza.
Se fossi nata nel futuro non avrei sbagliato mai.
Una delle sorprese di questo album è Diamante. La canzone riflette sul desiderio di conoscere il futuro per poter rimediare ai nostri errori in anticipo. Il futuro è il mistero più grande, che ci spinge ad andare avanti per poter cambiare le nostre situazioni attuali. L’idea di cadere e rialzarsi, spinti dal fare bene ciò che facciamo, si trasforma in un diamante da conservare per sempre.
La scrittura della cantautrice è asciutta e pulita, diventa crudele quando si parla d’amore.
Per le ragazze come me il mondo non si può fermare.
E non deve fermarsi. Anche questo brano parla di riscatto, di una visione in cui non ci lasciamo portare nel buio…
Poi esplode anche il dolore masticato, come nel brano Sabato mattina, fuori però c’è il sole e anche la musica è tutt’altro che deprimente; il prezzo da pagare è ormai dichiarato e si convive con esso. Le relazioni sono faticose da mantenere e costruire poi ancora di più se cammini sui tacchi, annegando nella melma come in Viale Margherita, brano scritto insieme a Francesco Bianconi. Ma si può anche evitare di indossare le scarpe adatte, come Con le buone maniere.
con le buone maniere ci apparecchio la tavola, ma sulla tavola vorrei la tua testa su un piatto.
Infine Cerca di sbagliare meglio canta in Avevi ragione tu, ci suggerisce in realtà che ogni volta che sbagliamo, compiamo un passo in più verso la nostra crescita personale. Poi, in chiusura, un bel gelato a Santa Trinità, osservando le caviglie delle americane… e qui si conclude il viaggio in questo disco.
Dovrei solo schivarti come se fosse un’occasione
Maria Antonietta è tornata più consapevole e ci offre un concept album di tutto rispetto riuscendo a toccare corde emotive profonde.
Faccio una mano di carte speriamo sia buona scrive l’artista. Un’ottima mano, rispondiamo noi.
BRANI MIGLIORI: DIAMANTE, VIALE REGINA MARGHERITA, 375, PER LE RAGAZZE COME ME
VOTO: Otto
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
MARIA ANTONIETTA LA TIGRE ASSENZA TRACKLIST
- Diamante
- Arrivederci
- Sabato mattina
- 375
- Insieme per sempre, solo a metà
- Per le ragazze come me
- Con le buone maniere
- Viale Regina Margherita
- Avevi ragione
- Santa Trinità