PAGELLE NUOVI SINGOLI del 12 gennaio 2024 a cura del critico musicale di All Music Italia, Fabio Fiume.
Ed eccole qui le nuove pagelle. Settimana mediamente buona direi, con diverse canzoni di livello e di crescita da parte di chi le ha proposte. Non manca qualche pubblicazione discutibile e anche una situazione specifica in cui corro il rischio di andare contro una comunità, una fandom molto cospicua. Tuttavia è un po’ che penso quel che ho scritto e sono convinto che, leggendo fra le righe, capirete che di quella schiera di seguaci in qualche modo, magari non pedissequamente, ma di sicuro molto spesso, ho fatto parte anche io.
Adesso non mi ci ritrovo da un bel po’ e non parlo certo di qualità, sempre molto alta, ma proprio di un’ arte che fa grandissima fatica a sfociare in una forma canzone da portarti appresso per la vita, da farla tua.
NOTA
Vi ricordiamo che i voti delle pagelle di Fabio che trovate alla fine delle mini recensioni non mettono in competizione fra loro gli artisti, essi sono infatti assegnati alla canzone in base alla carriera dell’artista che la propone.
Andando avanti nell’articolo si arriva a scoprire la Golden song della settimana. Ricordiamo inoltre che il “senza voto” non è un voto di carattere positivo o negativo, ma variabile e spiegato nella recensione stessa.
Clicca in basso su continua per la prima parte delle pagelle nuovi singoli del 12 gennaio 2024.
PAGELLE NUOVI SINGOLI 12 gennaio 2024
RENATO ZERO – Eccoci Qui
Allora divido il giudizio in due: da una parte trovo il testo bellissimo ed una capacità di trasportartici all’interno con le sue interpretazioni sempre cariche, intense che danno il giusto peso alle parole. Dall’altra però… quando Renatone uscirà con una canzone che non sia un sermone da ascoltare a mani giunte per pronunciare alla fine in coro un “amen“? Cioè dove sono “I Migliori Anni Della Nostra Vita“, “I Giardini Che Nessuno Sa“, “Magari“, “Sono Innocente“, “Non Cancellate Il Mio Mondo“, “Cercami“,”Dimmi Chi Dorme Accanto A Me“… e potrei continuare per ore. Ho nominato canzoni importanti, ma canzoni, col senso comune di canzone, che ti smuovevano la coscienza ma non ti toglievano la voglia di cantare. Ecco questa cosa di Renato mi manca.
SENZA VOTO
TOMMY DALI – Chiamami Di Notte
Il brano potrebbe pure essere carino, parlo proprio per motivetto che ti entra in testa facile… anche se poi così facilmente se ne esce. Il problema però è che Dali è qui un mix fra Sangiovanni e Olly e sinceramente di questo ensemble non se ne sentiva distintamente la necessità. Tutto piuttosto inutile.
Quattro=
⭐⭐⭐⭐=
ROKAS – Scusami
Voce di cui è impossibile percepirne l’esatto colore. E’ tutta lavorata e anche in maniera differente in base ai punti delle canzoni. Il pezzo è si orecchiabile però a cosa serve se poi corri il rischio di non ricordare chi lo canti? Lui o un altro che differenza fa? E poi la cosa si aggrava sia perché il nostro si propone come cantautore e secondo perché la frase “io sono un sacco di droga e tu il posto di blocco“, renderà pure l’idea, però confido che un cantautore ne sappia trovare di migliori.
Quattro 1/2
⭐⭐⭐⭐✨
MASSIMO PERICOLO & TEDUA – Straniero
Con una chitarra che fa un po’ “Shape of My Heart” di Sting, i due uniscono qui le forze per un pezzo che probabilmente raccoglierà il suo spazio, la sua fama e successo, ma che non aggiunge nulla alla produzione d’entrambi. Scorre in maniera abbastanza leggera, anche se, per dovere di cronaca, ci sono alcuni passaggi del testo, nella seconda strofa, che esprimono un bel concetto, soprattutto di evoluzione personale, di riqualificazione del proprio io, in cui si gioca di figurazioni e si evita di scendere in linguaggi scadenti ma che fanno maggior presa su un pubblico giovanissimo. Peccato comunque alcuni passaggi nella prima parte.
Cinque 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐✨
EX OTAGO – La Puzza Della Città
Giocano d’atmosfera qui gli Ex- Otago, con delle chitarre di fondo che ricordano un po’ i primissimi U2, enfatizzate però da suoni di tastiera e, per l’appunto, d’atmosfera. Le strofe riescono a portare in luoghi aperti, pieni d’evocazione. Un po’ meno invece l’inciso che diventa un po’ più prevedibile. Buono invece lo special, anche per i suoni scelti, solo che non sfocia in un naturale richiamo d’inciso. I tre minuti continuano a giocare a sfavore della riuscita di un pezzo.
Sei=
⭐⭐⭐⭐⭐⭐=
AKA 7EVEN – Non Dimenticare
Toh! Aka torna alle origini scrivendo una ballata sentimentale, ma fa di più, si ripulisce completamente o quasi la voce da software vari ed eventuali. Attenzione però che l’incipit del pezzo da un po’ l’idea del brano che Matteo Romano portò a Sanremo, Virale. Si tratta solo di un attimo, però quell’attimo era il punto di forza di quella canzone e fondamentalmente lo è anche di questa. Attimi, bazzecole. Comunque in crescita.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
GIORDANA ANGI – Ritorno Sempre A Te
Giordana torna con questo nuovo estratto dal suo ep, alla sua veste maggiormente congeniale con questa “Ritorno Sempre A Te“. Congeniale perché la pastosità della sua voce meglio s’appoggia su ritmi lenti, rispetto ad uptempo più serrati, dove riesce meno la comunicazione e forse nemmeno è così necessaria. Però la sua espressività merita o contenuto o sentimento, come qui. Unico neo del pezzo è che gli avrei conferito una strumentazione più veritiera al posto di una base un pochetto vuota, troppo basata sulla battuta e poco altro.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
LORENZO LICITRA – Il Mio Giusto Momento
Semplicissima e romantica (ma anche con qualche passaggio audace) questa canzone che ridisegna le potenzialità di Lorenzo che, come spesso si è detto, per essere bravo è bravo, solo che risultava sempre perso dietro a brani a mio avviso svilenti. Avviso mio che però poi il pubblico non ha mai ribaltato. La ballata gli permette di mettere in mostra la voce ma anche di non risultare troppo tecnico e vecchio nel mood. C’è qualcosa di “mengoniano” nella forma canzone, anche se il termine di paragone è ancora un po’ lontano per personalità. Tuttavia e finalmente direi, non è da bocciare!
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
RANDOM – Diamanti
Anche Random si da una bella spolverata scrivendo in maniera più matura e tutto sommato qualche annetto è passato. Siamo sempre figli di una composizione tutta da studio, un pc e un po’ di effetti sulla voce. Tuttavia e finalmente si canta di più e soprattutto si compone una melodia che ha un senso per essere seguita e cantata. Progressi.
Sei
⭐⭐⭐⭐⭐⭐
LEGNO – Stronzo
Storia di consapevolezza, ammissione di essere stato quello che non si doveva essere. I Legno continuano su questa strada più acustica, cruda e guadagnano punti significativi. La canzone ha qualcosa di “vaschiano” pur senza scimmiottarlo e la voce che continua a ispessirsi nel suo essere roca, diventa sempre più interessante, con nuove sfumature. Adesso si è stati crudi e diretti, ma attenti a non cadere in prevedibili ripetizioni.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
ANNALISA MINETTI – Torno a Napoli
Pur se milanese, Annalisa è indissolubilmente legata al capoluogo campano. Lo è per vecchie ragioni sentimentali ed attuali presenze familiari, giacché il suo primo figlio ha deciso di stabilircisi a vivere con il padre, napoletano, da cui la vocalist si è separata tempo addietro. Il brano è intelligentemente proposto con parti in italiano ed altre in lingua napoletana, riuscendo in tal modo a racchiudere l’esatto sentimento che qui le belle note della nostra vogliono raccontare. Quel sentimento è verso una città che un tempo l’ha adottata e per la quale lei ha ricambiato l’amore ed a cui continua ancora ad essere legatissima. Legata alla gente, all’atmosfera, agli odori, all’amore per molte persone che fanno o han fatto parte della sua vita. Ed un figlio è sicuramente l’amore più importante. Più spendibile in presenze televisive che per il complesso mondo radio per cui è troppo old style senza però avere quel sapore del classico.
Sei +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
ANGELICA – La Mia Metà
Carina la frase: “mi fa schifo mezzo mondo e non mi ha chiesto mai neanche il permesso“! E’ questo l’incipit di un inciso che arriva come a dire che a volte uno si trova in mezzo a situazioni per caso, senza volere. Di certo non è che non siamo colpevoli, anche se non volevamo; a volte siamo persino complici di ciò che succede. Però quando tutto non gira ognuno di noi può trovare qualcosa che lo risollevi, come l’amore. Angelica ha una voce disincantata, poco convenzionale, forse qui un tantino dedita al lamento che però il timbro particolare non lascia percepire come tale. Una voce meno fresca avrebbe richiamato facili sbadigli.
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
GAUDIANO – Martini Dry
La voce è senz’altro una delle più belle degli ultimi anni e non sempre le canzoni proposte ne erano all’altezza. Forse c’è questo dietro la non esplosione definitiva di Gaudiano, che pur si è fatto notare in diverse situazioni. Frattempo però arriva una nuova ballata che è molto ben strutturata dal punto di vista melodico, con delle strofe che fanno della vena malinconica il punto di forza ed un inciso che invece guadagna forza, riempendosi di una seconda linea vocale ed attualizzando anche il rapporto e le sue problematiche, con un testo che si avvicina al mondo delle connessioni. Forse non è il brano della vita ma, consentitemi di dire, da comunque lo stacco ad una serie di schifezze che popolano le playlist “strimmaiole”. E fosse solo perché senti uno cantare davvero. E come se canta!
Sei 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
Cliccate in basso su continua per scoprire i brani promossi a pieni voti dal nostro Critico Musicale nelle pagelle singoli 12 gennaio 2024.
ARIETE – Quattro Inverni
Forse è questa la volta in cui Ariete riesce ad essere più emotivamente coinvolta in quello che scrive e canta, non dando quell’impressione un po’ freddina di un’esecuzione, più attenta a non risultare claudicante che altro. Qui arriva un sentimento autentico. E non risulta nemmeno stancante il suo solito fare stilistico, il muovere una canzone su due note messe in croce. Qui è tutto misurato, ben reso in atmosfera, ben interpretato e anche se i tempi, come scritture attuali quasi impongono, sono sempre risicati, la canzone giunge a finale risultando assolutamente completa. Forse ad oggi la sua migliore.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
VASCO BRONDI – Un segno di vita
Ritorno per Brondi che pubblica una ballata, che poi sa accelerare, in cui prova a raccontare un presente scomodo, un presente di un mondo da ricostruire, pensando proprio ai germogli che pur sono nati dopo la bomba ad Hiroshima. E segni di vita ci vogliono sempre e noi stessi dobbiamo sempre considerare che la vita deve vincere su tutto, come la primavera che spazza via l’inverno, come il fiore che sboccia fra le rocce, o nel deserto. Nel mezzo noi, voi, loro… loro che distruggevano e ricostruivano e poi distruggevano di nuovo e poi ancora ricostruivano. Arriva.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
GABRIELE ESPOSITO – ‘Na Rivoluzione
Calda chitarra, voce e poco altro. Eppure la canzone risulta pienissima, come se non avesse bisogno di altro. Complice anche la voce di Gabriele che è larga, riempie gli spazi, pèur senza cercare alcun virtuosismo. Ne guadagna il brano che arriva intimo, giusto per essere tenuto in sottofondo mentre ceni con chi ami, giusto per essere ballato in due su una mattonella che risulterebbe persino troppo grande, tanta è la voglia di stare attaccati, giusto mentre le mani si spingono verso ardimenti desiderati. E tutto questo senza disturbare. Appunto cosa c’è di più giusto?
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
FULMINACCI – +1
Romantico e sognatore Fulminacci qui per una ballata che è retta prevalentemente da chitarra e ritmica in potenziamento d’inciso. Il cantautore è bravo a raccontare spaccati di vita che sono anche scenografici, come se fossero parte di una storia di un film o pronti all’uso per l’occasione. E questa è un’arte mica da poco? Il livello è sempre buono.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
ENRICO NIGIOTTI – In punta di piedi
Un Nigiotti d’atmosfera questo romantico che ci ritroviamo qui. E l’idea di tenere su frequenze basse gran parte del pezzo è una buona idea che permette oltremodo di allargare la voce del nostro, che sulle note basse si sgrana come sabbia che viene messe in un recipiente dove va ad occupare ogni spazio possibile. Di certo c’è che Enrico scrive bene e non manca d’ispirazione, Non manca nelle melodie che sono sempre rarefatte e trasognanti e non manca nei testi, dove ha sempre quella frase ad effetto che permette ad un pezzo di restare, o almeno provarci. A me piace.
Sette
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
DITONELLAPIAGA – E’ Tutto Vero
Diciamo che Margherita non ha lesinato sull’essere esplicita in questo pezzo, dove si è spostata su un territorio che fa molto Myss Keta, giusto per cercare un personaggio italiano che in genere propone questo tipo di brani, con la cassa che pompa e dal testo forte. Anche l’interpretazione è seduttiva, irriverente e menefreghista al tempo testo. La piaga di Margherita pulsa forte ma lei non appare dilaniata dal dolore, anzi arriva convinta di quel che sta cantando e la cosa rende chiaramente credibile il prodotto, rende credibile l’artista.
Sette +
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐+
CALCUTTA – Giro Con Te
Nell’inciso il pezzo, soprattutto nelle parti corali che alzano, mi ha fatto venire in mente certe cose di fine anni 70, inizio 80, di Battisti. Il brano funziona perché Calcutta ha una grandissima particolarità: è personale, originale, e anche quando, come in questo caso, ci sono degli spunti che ti sembrano presi da qualche parte, lui sovverte subito tutto e ti lascia solo la sensazione. Il brano funziona anche per quel senso malinconico che riesce a comunicare nel raccontare una storia che i due protagonisti guardano da un punto di vista differente.
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
LA CRUS Con COLAPESCE & DIMARTINO – Come Ogni Volta
Come partono due note intonate da Giovanardi dei La Crus, subito la mia mente si trasferisce alla fine degli anni 90. Bella l’idea di collaborare con i due guasconi dandy siciliani, che apportano al pezzo una linea vocale non propria di Mauro, regalando una nuova sfumatura ad un sound normalmente sprovvisto di certe tonalità. Innesto di fiati provvidenziale per accentare con intelligenza un disimpegno musicale e melodia d’archi da orchestra sanremese. Unico neo è la fine tronca. Forse sarebbe stato meglio un finale anni 80, a sfumare. Invece così hai la sensazione che il pezzo doveva ancora regalarti qualcosa. Quisquiglie comunque eh!
Sette 1/2
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐✨
E veniamo alla Golden Song della settimana…
LA SCELTA – L’eroe
Agli occhi di un figlio il padre è chiaramente un eroe, quello che ti arriva a salvare e fra le cui braccia nulla ti può accadere. Eppure un padre non è invincibile e le sue corazze hanno fatto già tante battaglie. Ciò nonostante un padre è sempre pronto ad essere eroe prima, invisibile poi, quando i figli screscono e devono muoversi fra i loro spazi, senza accorgersi che in realtà tu non ti sei mai distratto, hai sempre guardato, pronto ad intervenire con le armi più forti. Anche se poi non c’è bisogno di combattere; è sufficiente stare insieme.
Intrisa di sentimento, credo personale di Mattia, il vocalist della band, la canzone è una power ballad che snocciola un argomento sempre piuttosto pruriginoso, dove il confine fra la bella frase detta e il tonfo dell’ovvietà è dietro l’angolo. E devo dire che gli angoli La Scelta li ha smussati tutti.
Otto
⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐⭐
L’articolo Pagelle singoli del 12 gennaio 2024: Calcutta, La Crus e La scelta stra convincono. Tommy Dali senza identità proviene da All Music Italia.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM