La terza prova sulla lunga distanza dei Black Country, New Road – un disco dal vivo registrato in tre serate a metà dicembre 2022 – si può considerare a tutti gli effetti il terzo episodio compositivo della loro saga. Germinato nei mesi di tour che hanno seguito l’uscita del secondo album e la dipartita dell’allora cantante e leader Isaac Wood, “Live At Bush Hall” fotografa l’ensemble indie inglese – per volontà stessa dei componenti di registrare dal vivo e non in studio – in un momento in cui è riuscito coraggiosamente a tenersi in piedi, sotto la pressione delle aspettative di pubblico e stampa, provando a dissipare le proprie paure ed esprimere i sentimenti attraversati data dopo data. Immaginato come una prom night – una festa da liceali come il ballo di fine anno – il concerto restituisce la sua componente visiva attraverso il film-concerto dal medesimo titolo, diretto da Greg Barnes e proiettato in anteprima all’Ica, Institute of Contemporary Arts di Londra.
Così in tour e per i tour prende forma il nuovo materiale musicale che supera definitivamente la dimensione “post-punk” degli esordi a suon di cavalcate degne di Elton John (“The Boy”), classicismi di influenza Radiohead/Smile (“I Won’t Always Love You”) e progressioni à-la Queen (“Across The Pond Friend”). La presa dal vivo sprigiona una sintonia delicata tra i membri del gruppo, che procedono prendendosi per mano, metaforicamente, in maniera leggiadra e briosa, ricordando la sinergia live dei Broken Social Scene, sebbene più apollinea rispetto al caos dionisiaco che caratterizza i concerti dell’ensemble di Toronto.
I brani scorrono con fluidità, incastonati l’uno nell’altro grazie a preziosi ricami di flauto e violino ed energiche fughe corali guidate dal sax, ma è esasperata la teatralità già presente in “Ants Up From There” (Ninja Tune, 2021) e si perde non solo la spinta emozionale di “For The First Time” (Ninja Tune, 2019) ma anche un focus chiaro sul songwriting, in un lavoro che, ammiccando all’eclettismo di Sufjan Stevens, sembra avvicinarsi più a musical moderni come “Rent”.
Con “Live At Bush Hall” i BCNR mettono così in scena il varietà della loro “maturità”, ancora una volta pronti più per lo spettacolo dal vivo che per i formati canzone e album. Suonano anche come una band in cerca di una guida e in generale di una voce che possa essere ferma e presente quanto solide sono le capacità dei singoli strumentisti, mettendo a nudo la loro confusione in termini di composizione. Con “Live At Bush Hall” i BCNR rappresentano un ensemble ricco di talento, ma “in cerca di autore”.
11/12/2023
Antonio Santini for SANREMO.FM