voto
7.0
- Band:
XIBALBA - Durata: 00:16:04
- Disponibile dal: 04/12/2023
- Etichetta:
- Closed Casket Activities
Spotify non ancora disponibile
Nonostante il progetto Tzompantli abbia riscosso un notevole successo con la pubblicazione del debut album “Tlazcaltiliztli”, Brian Ortiz resta pienamente coinvolto negli Xibalba. Certo, qualche problema di salute lo ha tenuto lontano dai tour negli ultimi tempi, ma il processo di songwriting della band californiana dipende ancora quasi del tutto dalla sua vena creativa. Accolto in line-up un altro chitarrista – l’esperto Martín Stewart, anche ascia dei ‘difensori della fede hardcore’ Terror – il gruppo ha confezionato un EP di quattro episodi per ufficializzare il nuovo contratto che nel prossimo futuro lo legherà alla sempre affidabile Closed Casket Activities.
“Aztlán” ci offre tutto quello che da sempre amiamo nella proposta degli Xibalba, a partire dal loro approccio unico, schietto e viscerale, alla musica, la quale, come sempre, fonde elementi di diversi generi, tra cui hardcore, death metal e doom. Negli anni, la formazione ha costruito la propria identità sonora attraverso una combinazione di riff pesantissimi, ritmiche marziali e liriche intrise di inquietudine e ostilità, con puntuali riferimenti alla mitologia mesoamericana che aiutano a conferire alla musica un carattere distintivo e affascinante.
Se il precedente “Años en Infierno” aveva mostrato con una certa frequenza il lato più atmosferico dello stile della band, soprattutto nelle profonde cadenze death-doom di una suite come “El Abismo”, con questo nuovo mini i californiani optano per un suono meno riflessivo, puntando su una ‘botta’ (perfettamente levigata dalla produzione del noto Taylor Young) che in vari passaggi sottolinea il carattere più polemico dei ragazzi. Evidentemente, Ortiz sta mettendo da parte il materiale maggiormente grave e fumoso per gli Tzompantli, così da riversare negli Xibalba le sue tendenze più veraci. Resta comunque dinamica e particolarmente ricca la vena compositiva del collettivo, capace di esplodere in esaltanti climax sonori in grado di abbracciare con coerenza sia la sfera metalcore, sia quella death metal, a legittimare in pieno il famigerato tag “godofemptiness-core”.
Episodi come “The Place of Fear” o “Death and Revenge” non perdono tempo nel ribadire quanto gli Xibalba siano estremamente attenti nel dosare l’ampia gamma di influenze da cui abitualmente attingono: riff in stile “Chaos A.D.” sfumano in rallentamenti e strappi alla Morbid Angel, prima che un altro cambio repentino riporti tutto su coordinate molto più ignoranti e hardcore. Come al solito, è la scorrevolezza delle strutture, assieme alla notevole genuinità di base, a fare la differenza: quando le idee sono così ben amalgamate con emozioni e sentimenti, come appunto avviene nei brani di questo breve ritorno, il valore della band si fa davvero palese.
Probabilmente il 2024 ci porterà un nuovo album degli Tzompantli, ma, vista la qualità di questo EP, saremmo ben felici di ricevere anche un altro full-length da parte degli Xibalba, magari sul finire dell’anno. Attendiamo fiduciosi, anche perché “Aztlán” è proprio un bel passatempo.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM