voto
7.0
- Band:
DEMONCY - Durata: 00:34:39
- Disponibile dal: 01/12/2023
- Etichetta:
- Dark Descent
Streaming non ancora disponibile
Difficile alle volte capire cosa passi per la testa di musicisti come Ixithra, pioniere della scena black metal statunitense e leader dei Demoncy. Come altro commentare, infatti, la scelta di riaffacciarsi sul mercato dopo quasi un decennio di silenzio con un mini mascherato da full-length – il qui presente “Black Star Gnosis” – seguito a due settimane di distanza da un EP vero e proprio (“Diabolica Blasphemiae”, in arrivo il prossimo 15 dicembre su Hells Headbangers)? Non sarebbe stato meglio condensare quanto prodotto in un’unica release, o quantomeno cercare di distanziare le due uscite per non creare confusione in un mercato già di per sé saturo e caotico?
Strategie discografiche a parte, è comunque un piacere riaccogliere questo totem del metallo nero americano degli anni Ottanta/Novanta (titolo che la band di Seattle può spartirsi giusto con Von, Profanatica e una manciata di altri nomi), il cui smalto dannato – nel momento in cui la tracklist non viene annacquata da parentesi ambient/rumoristiche messe lì apposta per raggiungere un minutaggio decente – si conferma autorevole e in grado di dare effettivamente voce all’Inferno. Dei nove brani che compongono la tracklist, infatti, tre non sono altro che riempitivi (“Across the Setian Planes”, “Syzygy of Unholy Trinity” e “Occultation of Typhon”, per un totale di dodici minuti su trentaquattro complessivi), mossa come già detto discutibile che il resto del materiale, per fortuna, controbilancia in un flusso intenso e malvagio come da tradizione del moniker o dei vecchi “Enthroned Is the Night” e “Joined in Darkness”.
Una proposta dalla spiccata sensibilità luciferina, a sua volta esaltata dallo screaming spettrale e inconfondibile del frontman, ora intenta a seguire un andamento cerimoniale e controllato, ora a degenerare in una barbarie percussiva da cui emergono distintamente retaggi death e thrash metal, sebbene quest’ultimo approccio si mantenga comunque a qualche passo di distanza dalla volgarità a trecentosessanta gradi degli autori del recente “Crux Simplex”.
L’atmosfera è a dir poco densa e avvolgente, complice una produzione – a cura di VJS (Nightbringer, Sargeist) e Jeremie Bezier (Enthroned, Lvcifyre) – che gioca ottimamente con i riverberi e la profondità del suono. Il Male, insito nell’andamento ossessivo e circolare dei riff (sentire quello portante di “Ipsissimus of Shadows”), palpabile, e non sarà insolito, una volta approcciatisi all’ascolto, magari in cuffia e al buio, cadere a poco a poco in uno stato di trance, con il solo rammarico dato da un’esperienza complessiva che avrebbe potuto essere più corposa e compiuta. L’appuntamento, a questo punto, è fra qualche settimana, con il suddetto nuovo EP…
Daniel D`Amico for SANREMO.FM