voto
7.5
- Band:
FAIDRA - Durata: 00:46:28
- Disponibile dal: 03/11/2023
- Etichetta:
- Northern Silence Prod.
Apple Music non ancora disponibile
Sarà anche noioso ripetersi, ma non si può non sottolineare l’abilità di talent scout della storica label underground tedesca Northern Silence Prod., una delle migliori in circolazione. In questo caso la NSP ci ha visto lungo puntando sugli svedesi Faidra che, dopo un discreto debut, sono letteralmente sbocciati con il nuovo “Militant : Penitent : Triumphant”.
La copertina a molti di voi sembrerà già vista: si tratta infatti del dipinto di Salvator Rosa (artista italiano del ‘600 barocco) intitolato “Lo Spirito di Samuele che appare a Saul nella casa della Strega di Endor” del 1668; un tocco di classe tutto italiano per questa release svedese, ma a molti il dipinto è noto perché era già stato utilizzato in passato da un’altra band, sempre scandinava ma di sponda norvegese, ovvero dagli Obtained Enslavement per il loro bellissimo album “Soulblight”. L’unico appunto che ci sentiamo di fare ai Faidra è proprio quello di essere più originali prossimamente nella scelta della cover per il proprio full-length, specialmente se la stessa è già stata utilizzata da un altro gruppo sempre black metal e anche più famoso: l’arte del passato è universale ed il suo patrimonio appartiene a tutti, ma è un peccato vedere la stessa copertina utilizzata più volte da gruppi diversi.
Andando a trattare dell’aspetto prettamente più musicale, i Faidra suonano un black metal atmosferico davvero carico di pathos e di sofferenza e già a partire dalla stupenda opener si possono ritrovare tutte le qualità della loro proposta, in realtà un solo project di un artista che ha deciso di non rivelare la propria identità (nemmeno dietro ad un nickname). Questa figura si rivela essere un artistaa maturo con una visione ben precisa di come vada inteso un certo tipo di black metal e, nonostante la premessa, bisogna ammettere che per approfondire il messaggio dei Faidra, il dipinto di Salvator Rosa può svelare molto del contenuto celato dietro alle note di brani profondi come “The Leaving Rot” o “Parousia Delayed”.
Nella musica dei Faidra troverete un black metal arcano, esoterico e penitente, dove si sente una struggente sofferenza interiore. Le parti cantate non sono tante, così come i synth sono usati con parsimonia e questa scelta di non eccedere in nulla rende la proposta musicale assai equilibrata, minimalista, quasi monastica. Le melodie dei riff di chitarra in alcuni tratti sembrano riprendere qualche motivo folk desueto e qui riprodotto in chiave eretica.
Se si vuole si può sentire un po’ di tutto su questo album: dagli echi sussurrati dei Bathory, ad antichi richiami del folk nordico, ad un black metal ossessivo e ripetitivo che si rifà agli insegnamenti di Burzum. Ma al di là di chi e a cosa possano somigliare o ricordare i Faidra, l’importante è che l’ascolto di questo full-length lascia addosso una sensazione bella ed inquietante allo stesso tempo, come a trovarsi in contatto con una realtà spirituale.
Non aggiungiamo altro, che sia la musica dei Faidra a parlare al vostro animo, e osserviamo dunque il monito dello stesso maestro Salvator Rosa: “aut tace aut loquere meliora silenzio (o taci o dì cose migliori del silenzio)”.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM