voto
8.0
- Band:
SPIRITBOX - Durata: 00:25:02
- Disponibile dal: 03/11/2023
- Etichetta:
- Rise Records
Non c’è dubbio che gli Spiritbox siano una delle band più chiacchierate degli anni Venti, traguardo ottenuto con una manciata di singoli ed un solo album (“Eternal Blue”, del 2021) capace di scalare le classifiche di mezzo mondo con relativo tour da headliner.
Due anni dopo, la formazione canadese torna con un nuovo EP di sei tracce, scelta in qualche modo controcorrente – sarebbe bastato allungare con un paio di pezzi, come ad esempio l’inedita “Rotoscope” ed una cover, per raggiungere la durata di un full length – ma sintomatica della volontà di distillare ogni goccia creativa puntando al contempo sul mercato digitale, come confermato dalla scelta di accompagnare ogni pezzo con un video.
Musicalmente parlando, lo stile non si discosta molto da quello che li ha portati al successo, ma ogni traccia di “The Fear Of Fear” mette in mostra una diversa sfumatura degli Spiritbox, in un caleidoscopio di rara bellezza. Se l’opener “Cellar Door” picchia sui timpani con un crescendo djent-core che rifugge la prevedibile aperture melodica, al contrario “Jaded” vede Courtney LaPlante in versione Chino Moreno accompagnata da chitarre deftonesiane ed un substrato elettronico, mentre “Too Close / Too Late” cambia ancora registro, con un’atmosfera più intima in cui il batterista Zev Rosenberg e l’ex-As I Lay Dying Josh Gilbert si ergono a co-protagonisti di fianco alla coppia titolare.
Discorso simile per la seconda metà dell’EP: che si tratti di canzoni più rabbiose (“Angel Eyes”) o apparentemente spensierate (“The Void”), non mancano raffinatezze tecniche, pur in un contesto easy listening in cui anche i passaggi più complessi paiono semplici; è così anche con la conclusiva “Ultraviolet”, leggera come gli ultimi Architects in superficie, ma decisamente più pungente nel substrato, creando un senso d’ipnosi paragonabile all’omonima traccia degli U2 di più di trent’anni fa.
Che dalle ceneri degli Iwrestledabearonce sia nata una stella non lo scopriamo certo ora, ma casomai ne abbiamo ulteriore conferma: godiamoci dunque questo capitolo 1.5 degli Spiritbox, in attesa di un secondo album che, ne siamo pressoché certi, saprà sorprenderci ancora una volta.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM