voto
7.5
- Band:
VENUS - Durata: 00:51:19
- Disponibile dal: 14/11/2023
- Etichetta:
- Xtreem Music
Lente d’ingrandimento alla mano e pronti a tenere sott’occhio questo interessante duo greco, attivo da un paio d’anni, giunto all’album d’esordio dopo un primo EP, “Project Lamda”, rilasciato nel luglio dello scorso anno. Propulsori di un thrash-prog, tecnico sì ma non troppo, i Venus bilanciano il proprio operato sul lavoro dietro al microfono dei due interpreti e musicisti: da una parte il ‘cattivo’ Giorgos Verginis, chitarrista e incaricato di sporcare l’impianto lirico, dall’altra il ‘buono’ Antonis Avtzis, anch’egli alle sei corde, chiamato invece ad abbellire il cantato con voci pulite, andando così a imbastire il più classico degli incroci vocali.
La formula risulta convincente, soprattutto quando le due timbriche viaggiano in parallelo, creando quella linea sinuosa e grezza, in grado di ampliare le direzioni emozionali elargite dalle ugole.
Nella proposta della coppia ateniese, si trovano tracce di Vektor, come di Kreator, Coroner e Megadeth ma non solo: avvicinandosi ai giorni nostri, ed in particolare nel territorio di marca tricolore, appaiono pure riferimenti ai senesi Vexovoid mentre, compiendo un viaggio nel nord d’Europa, si notano rimandi a realtà più moderne come quella dei norvegesi Vorbid.
E’ una puntuale nota di classicismo quella che contraddistingue le linee melodiche costruite dalle due chitarre, insinuandosi alla perfezione tra i rapidi riff severamente sguinzagliati lungo i nove brani, compresi i due stacchi strumentali, i quali (“Subatomic Search For Human” in particolar modo) esaltano le qualità tecniche di Giorgos e Antonis. È proprio la melodia che, di fatto, etichetta entrambi i comparti, strumenti e voci, portando così l’ascoltatore ad una facile e coinvolgente memorizzazione del refrain o di uno specifico stacco musicale – e in questo “City Of Nektron”, “Circus Strange” e “Venus Legacy” sono la giusta testimonianza.
Qualche ritocco sulla lunga distanza andrà sicuramente apportato in previsione del prossimo disco, in quanto il rischio di cadere in filler o soluzioni meno ispirate è dietro l’angolo, tuttavia ci sentiamo di premiare questo “Obscured Until Observed” primo full-length dei Venus, capaci di stuzzicare più di un palato, sopraffini e mordaci in egual misura.
Daniel D`Amico for SANREMO.FM